Sempre più richieste di alleviare il dolore

Venerdì 26 Maggio 2017
Aumentano in Polesine i pazienti che necessitano di cure palliative e che le seguono. «Nel 2017, in base all'andamento registrato nei primi quattro mesi, è presumibile che i casi saranno il triplo di quelli avuti lo scorso anno - afferma l'oncologo Antonio Bononi, direttore del Centro di cure paliative - nel Distretto 1 di Rovigo, i pazienti che hanno fatto richiesta sono 110, mentre nel Distretto 2 di Adria sono 80. Nel 2016 avevamo chiuso con 300 utenti, mentre in soli quattro mesi siamo già arrivati quasi a quota 200».
In occasione della Giornata del sollievo, Antonio Fernando Compostella, direttore generale dell'Ulss 5, ha ricordato come domani mattina alle 11, nella hall dell'ospedale, si svolgerà un concerto con l'orchestra del conservatorio Frescobaldi di Ferrara per la Giornata. «Il concetto di cura del sollievo, della sofferenza, del dolore, si è fatto strada venti, trenta anni fa. Mano a mano che la fisologia ha fatto passi da gigante, si è studiato sempre più il dolore avvertito dall'essere umano. Da qui la nascita della terapia antalgica e delle cure paliative, che ne sono una sua specialità. Il nostro è un modello frutto dell'insieme di conoscenze professionali».
Urbano Brazzale, direttore dei Servizi sociali e della Funzione territoriale, ha spiegato quello che è stato l'andamento nell'ultimo anno nelle due Ulss di riferimento. «Dopo meno di un anno dall'avvio di questa nuova formula, siamo pronti a istituire una rete in grado di alleviare le sofferenze del malato, in quello che è anche un suo diritto. Questo anche grazie alla disponibilità di un medico anestesista, esperto in cure palliative, che ha già lavorato nell'hospice a otto posti, situato nella Casa albergo di Lendinara. Hanno aderito al progetto anche due medici di base. Ci sarà l'intervento, in base ai casi, anche di nutrizionisti, psicooncologi, infermieri dell'Adi, volontari di associazioni. Il percorso parte dall'ospedale e arriva fino alla famiglia. I casi di pazienti affetti da forti dolori, da minimi sono aumentati in poco tempo».
È stata predisposta una Scala analogica visiva (Vas) che parte da nessun dolore fino al massimo del dolore. A questa si aggiunge la Misurazione del dolore del paziente adulto, su scala Nrd, che va da 0 a 10. «Il servizio è migliorato organicamente e quindi è ipotizzabile avere un costante aumento dell'utenza - ha aggiunto Domenica Lucianò, responsabile dei Distretti - la sede è sempre il domicilio del paziente sofferente o della famiglia, perché anche i famigliari hanno bisogno di cure palliative. È fondamentale non essere lasciati da soli nella sofferenza».
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