SANITÀ
ROVIGO Un taglio consistente alle guardie mediche in servizio in

Sabato 18 Agosto 2018
SANITÀ ROVIGO Un taglio consistente alle guardie mediche in servizio in
SANITÀ
ROVIGO Un taglio consistente alle guardie mediche in servizio in nel Basso Polesine, con sei medici in meno, uno a Adria, uno a Porto Viro e ben quattro a Porto Tolle. Uno in più, invece, ne viene previsto per Rovigo e almeno quattro se ne prevedono per coprire le necessità del nuovo carcere, visto l'incremento dei detenuti. Immutata, invece, la dotazione per l'Alto Polesine, nonostante sia comunque superiore ai parametri indicati dalla delibera del 2005, l'accordo regionale siglato ai tempi in cui l'assessore alla Sanità era Flavio Tosi, che indica come standard quello di 1 medico ogni 6.500 residenti, una quota peggiorativa rispetto a quella decisa con l'accordo collettivo nazionale sempre del 2005 che prevede un medico ogni 5mila abitanti.
RAZIONALIZZAZIONE
Sono gli effetti della riorganizzazione decisa dall'Ulss Polesana così come condivisa nella seduta del Comitato aziendale dei medici di assistenza primaria del 24 luglio scorso, sulla base dei nuovi indirizzi regionali.
La Regione, infatti, con la delibera dello scorso 8 giugno ha recepito l'accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali Snami, Intesa Sindacale e Fimmg, perfezionando quanto previsto con la legge regionale del 2016 e varando la Riorganizzazione del Servizio di continuità assistenziale nel Progetto cure primarie.
La continuità assistenziale, è la cosiddetta guardia medica, attiva dalle 20 alle 8 di tutti i giorni, i prefestivi anche dalle 10 alle 20 e i festivi anche dalle 8 alle 20. Le attuali sedi di Continuità assistenziale nel Distretto 1, l'ex territorio Ulss 18, sono a Rovigo, Occhiobello, Lendinara, Badia Polesine e Castelmassa.
COME FUNZIONA
Nel centro di chiamata di Rovigo, che si trova nell'ospedale, sono attivi 12 medici, 3 in servizio contemporaneamente la notte e 4 nei festivi e prefestivi, per una popolazione di 87.729 abitanti. Nel 2017 hanno fatto fronte a 13.553 chiamate. Per gli altri quattro centri di chiamata altopolesani, «in presenza di un'unica sede si legge nella delibera firmata l'8 agosto dal direttore generale dell'Ulss Antonio Compostella - sarebbero sufficienti 13 medici a fronte di una popolazione di 81.600 residenti: dovendo e volendo garantire il servizio di continuità assistenziale in prossimità dei bisogni assistenziali della popolazione si ritiene che mantenere il numero di 16 medici in servizio e la dislocazione sul territorio di più centri chiamata sia coerente con le esigenze di assistenza primaria dei cittadini residenti nell'Alto Polesine che presenta un territorio vasto, con popolazione sparsa in piccoli centri e molto anziana».
Note meno liete per il Basso Polesine, il Distretto 2, dove sono attivi i centri di chiamata di Adria, Porto Viro e Porto Tolle.
GLI STANDARD
Secondo gli standard, si spiega nella delibera, ad Adria, cui afferiscono Corbola, Papozze e Pettorazza Grimani per 25.073 residenti, dovrebbero essere attivi 4 medici invece degli attuali 6. A Porto Viro, che copre anche Ariano, Loreo, Rosolina e Taglio di Po, con un bacino di 36.955 abitanti, sei medici invece degli attuali otto.
Tuttavia, in ragione del carico assistenziale, numero delle chiamate, popolazione assistita e distribuzione territoriale, l'Ulss «ritiene di garantire in servizio due medici in più rispetto allo standard previsto dalla normativa vigente, corrispondente quindi a 12 medici». Due in meno rispetto ai 14 totali di oggi. Per Porto Tolle, che serve i 9.751 portotollesi, con un medico ogni 5mila abitanti le guardie mediche dovrebbero essere 1,5.«Non è possibile scrive l'Ulss - continuare a garantire in servizio otto medici: si ritiene pertanto di prevedere 4 medici dedicati a questo centro chiamata per permettere la copertura del servizio su tutto il territorio comunale che è molto vasto».
Francesco Campi
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