SANITÀ
ROVIGO Più fondi per non far affondare il Sistema sanitario

Giovedì 22 Novembre 2018
SANITÀ
ROVIGO Più fondi per non far affondare il Sistema sanitario nazionale e per fermare l'emorragia di camici bianchi.
Domani medici, veterinari e dirigenti sanitari protesteranno rumorosamente con un'astensione nazionale dal lavoro della durata di 24 ore.
SCIOPERO INEVITABILE
Uno sciopero che in Polesine assume ancora più significato, come spiegano in una nota congiunta le segreterie provinciali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cimo, Anaao Assomed, Aaroi Emac e la Rsu dell'Ulss 5 Polesana le quali hanno annunciato per le 8.30 di domani anche una manifestazione davanti all'ospedale Santa Maria della Misericordia in viale Tre Martiri.
Questa agitazione vuole denunciare come sia sempre più a rischio il diritto alla salute dei cittadini di questo territorio - spiegano i sindacati -. Vogliamo impedire che la cronica carenza di personale determini la chiusura dei servizi sanitari. Inoltre manifesteremo contro i tagli e la strisciante esternalizzazione e privatizzazione della Sanità Pubblica e per un reale e concreto investimento sul personale che permetta di lavorare con qualità e in sicurezza. Vogliamo tornare a essere attori nelle future scelte che la Regione e la Direzione Generale faranno per il nostro territorio con il Piano socio sanitario e la future schede ospedaliere. Per noi è un obbligo difendere i servizi sanitari del Polesine e la qualità che erogano».
COMITATI A FAVORE
Anche i comitati polesani che difendono il diritto alla salute, il Comitato Altopolesano dei cittadini per il San Luca, il Comitato in difesa dell'ospedale di Adria Santa Maria degli angeli, il Comitato per l'art. 32, sanità e sociale concordanio sulle motivazioni che sono alla base dell'agitazione.
«Sentiamo il dovere di essere solidali con i medici che manifestano e porteremo la nostra solidarietà con una delegazione al presidio, perché restiamo convinti che la difesa della salute passi anche attraverso il sostegno degli addetti e dei lavoratori che se ne occupano».
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