San Vincenzo senza soldi, mensa chiusa

Domenica 22 Ottobre 2017
San Vincenzo senza soldi, mensa chiusa
SOLIDARIETÀ
ROVIGO Dopo 14 anni al servizio dei più bisognosi, le porte della mensa Ozanam di viale Marconi hanno chiuso i battenti. Una realtà, quella gestita dall'associazione San Vincenzo De Paoli, che era un prezioso punto di riferimento per tante persone in difficoltà, aperto dal lunedì al sabato, dalle 17 alle 19. Ora in difficoltà sembra trovarsi proprio chi aiuta.
IL PROBLEMA
Dal Comune non sono più arrivati contributi, mentre la Provincia, che in passato aveva sostenuto le attività dell'associazione, non ha più competenza in materia ed è ormai a sua volta senza risorse. Una chiusura che lascia attoniti, soprattutto in considerazione dell'aumento esponenziale della povertà. I pasti caldi che si trovavano ogni sera erano un conforto per tante persone, molte più di quante si possa immaginare, come molti anziani che alla mensa trovavano anche un momento per uscire da un guscio di solitudine.
I VOLONTARI
«Con grande dolore abbiamo deciso di sospendere il servizio, di fare una pausa - ammette il presidente della San Vincenzo, Giuseppe Amato - La situazione è un po' delicata, ma dopo le parole dell'assessore ai Servizi sociali Patrizia Borile al tavolo delle povertà che si è riunito qualche giorno fa, abbiamo capito che non ce l'avremmo più fatta ad andare avanti. Ci ha spiegato che l'appalto per la gestione dell'asilo notturno è stato affidato a una cooperativa che gestirà in autonomia il tutto e che non c'è spazio per noi. Senza quella ultima opportunità, per noi diventa impossibile gestire la mensa che è fra l'altro un servizio che si teneva insieme. Dal Comune, quindi, non arrivano più contributi. L'ultimo è stato quello del 2015 che ci è stato liquidato poco tempo fa. La Provincia non ha più possibilità di intervenire, la Fondazione Cariparo, che un tempo ci aiutava con circa novemila euro l'anno, negli ultimi due anni ha ridotto a duemila, mentre il Csv da quest'anno ha deciso che nella cooprogettazione nel settore della povertà, i 25mila euro a disposizione saranno gestiti direttamente dal Csv stesso».
L'ESITO
In tale quadro, «le nostre possibilità di offrire un pasto dignitoso ai nostri ospiti sono decisamente ridotte e per questo abbiamo deciso che era meglio fermarsi, visto anche che due dei nostri volontari in questo momento sono gravemente ammalati. Non voglio fare polemica e ringrazio chi in questi anni ci ha aiutato. È un momento doloroso, ma confido che questa difficoltà si possa superare. I frati hanno deciso di aprire la loro mensa anche la sera, noi abbiamo rafforzato il nostro servizio di consegna dei generi alimentari di Porta amica, nella sede di via Marconi, la mattina del martedì, giovedì e sabato, dove forniamo anche scatolette e altri cibi che possano costituire pasti freddi». Quello che manca, è il calore.
Francesco Campi
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