Rovigo perde il Centro antiviolenza

Sabato 29 Aprile 2017
Rovigo perde il Centro antiviolenza
Ennesimo scenario con molte ombre e poche luci sui servizi sociali rodigini. Ieri, con poche righe, il Centro antiviolenza del Polesine ha annunciato la chiusura a partire da domani. Chiuso per mancanza di fondi. Chiuso per mancanza di molto. Perdonateci per non essere riuscite a fare abbastanza. Continueremo a lottare. In altre forme, in altri modi, lotteremo si legge nel testo carico di rammarico dell'equipe composta da sei professionisti tra avvocati, medici e psicologi che hanno operato in questi anni nella tutela e nel reinserimento della popolazione femminile. Tra cinquanta e sessanta le nuove persone seguite ogni anno, mentre saranno circa trenta le donne che ora dovranno affrontare un difficile percorso in solitaria, con dodici casi, tra cui quattro emergenze, solo nel periodo più recente. Dal Comune si parla di semplice sospensione, ma dall'associazione Ametiste, che attualmente gestisce il centro, l'idea è decisamente diversa.
«I fondi provenienti dalla Conferenza dei sindaci tramite bando regionale annuale arrivano a goccia e consentono una sopravvivenza ogni volta di tre-quattro mesi - conferma la responsabile del Centro Alessandra Tozzi - Quando abbiamo partecipato all'ultimo bando già stanziato fino al 30 aprile, speravamo ci fosse una volontà politica di cercare altri fondi, cosa che non c'è stata. Dal Comune è arrivata la proposta di una proroga per un altro mese, ma sarebbe stata in pratica una morte annunciata, dato che non sembra esserci interesse reale nel tenere aperto. Si pensi che il servizio è nato nel 2008 e allora gli operatori erano gestiti direttamente da palazzo Nodari e che già siamo stati costretti a chiudere le altre due sedi di Lendinara e Porto Viro».
Il centro garantiva un servizio di totale assistenza, dall'accompagnamento al supporto psicologico a quello legale al gentil sesso, con alcune situazioni di particolare gravità, seguite con costanza dal personale fino all'effettiva emancipazione. Molti anche i messaggi di forte delusione pervenuti nelle ultime ore da donne passate per il Centro che, grazie allo stesso, hanno potuto intraprendere una nuova vita. Dal 2013, inoltre, esiste una legge che impone alle forze dell'ordine di indirizzare le vittime di violenza al centro specializzato più vicino in zona, che ora per il Polesine rischia di diventare quello di Este.
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