Rovigo 2021: «Nove mesi di silenzio»

Venerdì 17 Novembre 2017
LA CANDIDATURA
ROVIGO «Non ho più avuto alcun contatto con il Comune sulla proposta di candidare Rovigo a capitale della cultura. L'ultimo con cui ne ho parlato è stato l'ex assessore Andrea Donzelli, a fine giugno».
IN ORDINE SPARSO
A rivelarlo è il presidente della Provincia, Marco Trombini. «Ho visto anche di recente l'assessore Alessandra Sguotti, abbiamo parlato del caso Celio, ma non mi ha detto nulla sul progetto. Volevo chiedere informazioni, ma mi sembrava di essere fuori luogo in quanto ho pensato che forse era più importante il Celio rispetto al fatto che Rovigo potesse seriamente candidarsi a capitale italiana della cultura per il 2021». Trombini afferma anche che a suo modo di vedere c'è troppo immobilismo e che continuando di questo passo, si finirà con il non fare niente. «Avevo proposto mesi addietro, quando ancora se ne stava parlando in maniera confusa, di individuare un tema. Per esempio quello delle chiese e dei cammini di fede, che potrebbe andare bene per Lendinara, Badia, Rovigo e Adria: quest'ultima avrebbe anche maggiori potenzialità visto che ha dato il nome al mare Adriatico, che possiede un museo nazionale archeologico di assoluto valore, oltre ad altri grandi monumenti significativi. Rovigo a mio avviso potrebbe proporsi come città slow e green, ipotizzando entro il 2030 di diventare un luogo privo di mezzi inquinanti. Finora non è stata individuata alcun tipo di area tematica. E intanto da quando se ne è parlato al teatro Don Bosco, con il vescovo e il professor Gaffeo, sono passati più di 9 mesi».
M.Sca.
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