Rovigo 2021, anche l'università è partner

Venerdì 20 Aprile 2018
CAPITALE DELLA CULTURA
ROVIGO Incassa un placet di livello come quello del Cur, il Consorzio università di Rovigo, il progetto di candidatura della città a Capitale della cultura per il 2021. Dopo il tramonto dell'idea embrionale per il 2020, deciso a ottobre per rilanciare la possibilità in maniera più ambiziosa, coordinata e forte per l'anno seguente, con la successiva candidatura unica per il Veneto di Treviso e la nomina di Parma da parte del ministero dei Beni e delle Attività culturali, il Comune incassa così un sostegno all'iniziativa decisamente importante.
CONSORZIO UNIVERSITARIO
«Da parte del Cur, c'è l'impegno a sostenere la candidatura nelle forme e modalità che saranno successivamente concordate sulla base delle azioni previste nel programma e a garantire il massimo supporto al progetto in termini di coinvolgimento dell'istituzione/ente/associazione rappresentata in ogni fase della sua realizzazione», ha dichiarato con una lettera al sindaco Massimo Bergamin, il presidente del consorzio Mauro Venturini.
ECCELLENZE LOCALI
A gennaio, l'assessore alla Cultura Alessandra Sguotti aveva rilanciato l'idea di Rovigo Capitale della cultura 2021, coinvolgendo le eccellenze della città, dalle rassegne alle mostre, dalla stagione teatrale a Palazzo Roverella, passando per Rovigoracconta e il Maggio Rodigino, nei giorni scorsi al centro del dibattito per il gran rifiuto del fotografo polesano e internazionale Mattia Zoppellaro. Coinvolta, poi, a febbraio la Fondazione Cariparo, tra i vari enti e associazioni che già avevano dato il proprio consenso a collaborare, come Curia, Provincia, Camera di Commercio, Accademia dei Concordi, cui ora va a sommarsi anche lo stesso Cur.
I PROGETTI DELL'ASSESSORE
L'assessore Sguotti aveva anche delineato i piani futuri, parlando della necessità di istituire un tavolo tecnico e invitando alcuni soggetti professionisti competenti di varie aree tematiche in cui era stato suddiviso il piano per dare l'assalto alla candidatura.
LA TABELLA DI MARCIA
A maggio dovrà essere presentata la domanda al Ministero, mentre per il dossier ci sarà tempo fino a settembre. Nel 2018, la scelta della città è ricaduta su Palermo. L'idea di Rovigo Capitale della Cultura venne espressa per la prima volta a febbraio 2017 nel corso di un convegno al teatro Don Bosco con relazioni di professori su invito del vescovo Pierantonio Pavanello, da cui emerse la fotografia di un Polesine fermo a livello amministrativo e di crescita in tutte le sue componenti. A proporla fu proprio uno dei relatori, il professor Edoardo Gaffeo, che aveva sottolineato la necessità di dar vita a un progetto omogeneo in ambito culturale.
«Rovigo e il Polesine hanno tutte le potenzialità necessarie al raggiungimento di questo obiettivo - ha rilanciato ringraziando il Cur il sindaco Massimo Bergamin - Abbiamo una grande rete museale, due conservatori statali e tante realtà culturali, e non solo, di grande prestigio, che possono dare nuovo impulso di sviluppo. Per questo serve un programma strategico condiviso con tutte le eccellenze presenti. La cultura può rappresentare un volano per una crescita a 360°, che comprende i settori economici, sociali, artistici, commerciali e turistici del Polesine. Quella con il presidente Venturini è una sinergia più che positiva, con l'auspicio che sia di esempio per tante altre realtà. Ritengo fondamentale collaborare insieme perché solo così potremo raggiungere traguardi importanti, a beneficio della città, della comunità e delle nuove generazioni».
Andrea Gardina
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci