GUARDIA DI FINANZA
ROVIGO Un territorio piccolo, forse economicamente meno dinamico di altri, ma che riesce a sorprendere per l'evasione fiscale. È notizia di ieri la scoperta di un'evasione di 730mila euro di Iva, ma in un anno la Guardia di finanza ha effettuato 4.500 interventi, ha individuato 38 evasori totali che hanno nascosto complessivamente 10 milioni di euro e incastrato un'azienda che da sola, aveva evaso 50 milioni di euro di tasse. In tutto l'ammontare degli imponibili nascosti al fisco in Polesine, secondo gli ultimi dati resi noti dalla Guardia di finanza, è di 100 milioni di euro, che vanno sommati a 16 milioni di euro di Iva non versata.
«Controlliamo le attività del comando provinciale anche per il 2017 - commenta il comandante provinciale Nicola Sibilia - siamo in chiusura d'anno e i bilanci saranno fatti a dicembre ovviamente, ma anche quest'anno il Corpo ha permesso di far emergere attività fiscalmente illecite. Da un lato le operazioni complesse volte a scoprire l'evasione organizzata, dall'altro le attività di controllo sul territorio, come in questi giorni di fiera d'ottobre».
EVASIONE
Le attività antievasione procedono quindi in due direzioni: da un lato quelle volte a scoprire i pesci grossi, dall'altro quelle sulle singole attività (come i controlli dell'emissione di scontrini e fatture) «per garantire una concorrenza leale tra gli esercenti delle attività di servizi». Fa parte delle attività di controllo anche il presidio di due pattuglie al giorno per tutta la durata della fiera d'ottobre.
Sono i pesci grossi ad alzare il valore dell'evasione in Polesine. Particolare attenzione della Finanza è volta alla ricerca delle cosiddette frodi carosello, ovvero la ricerca e verifica dei comportamenti fraudolenti da parte dei contribuenti volti a raggirare il meccanismo di funzionamento dell'Iva attraverso una serie di passaggi di merce tra varie società appartenenti a Stati diversi. Lo scorso anno in Polesine ne sono state scoperte sette. Diverso il caso della società proprietaria dell'autodromo di Adria, nei confronti della quale è stato eseguito un sequestro preventivo per equivalente a fronte di un contestato omesso versamento Iva da 600mila euro, relativo al 2011.
Restando ai numeri, l'impegno maggiore della Finanza è quello riversato al contrasto dell'evasione e le frodi fiscali, anche di tipo organizzato: in un anno sono state 304 le verifiche e i controlli fiscali, con 72 denunciati per 54 reati.
CAPORALATO
Un'altra grossa emergenza polesana, che è anche fiscale, è il caporalato. Non certo in città, ma negli ampi fondi agricoli di provincia lo sfruttamento di immigrati irregolari nelle attività agricole è un caso frequente. In un anno il controllo sull'immigrazione ha portato a indagare due liberi professionisti adriesi accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, al caporalato e allo sfruttamento del lavoro nero (17 imprenditori denunciati per l'impiego di 43 lavoratori in nero e 26 irregolari)
CONTRAFFAZIONI
Sul fronte della contraffazione di capi di abbigliamento o accessori con marchi falsi, in un anno sono stati 5.856 i prodotti sequestrati, per lo più occhiali da sole. È la tipica evasione estiva che si concretizza il più delle volte con la vendita non autorizzata sulle spiagge o durante qualche evento che richiama migliaia di persone e con loro anche gli abusivi.
FRODO
Anche il settore della pesca è sotto la lente della Finanza che oltre ad eseguire i controlli sui prodotti alimentari, conosce bene il problema della pesca di frodo sulle rive del Po. Il bilancio dello scorso anno è di 380 chili di pesce pescato in Po e dotato di documentazioni romene risultate taroccate. La filiera alimentare nel suo complesso ha visto il sequestro di 20 i quintali di prodotti alimentari per violazioni amministrative riguardanti l'etichettatura, la tracciabilità dei prodotti e l'igiene.
Roberta Paulon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ROVIGO Un territorio piccolo, forse economicamente meno dinamico di altri, ma che riesce a sorprendere per l'evasione fiscale. È notizia di ieri la scoperta di un'evasione di 730mila euro di Iva, ma in un anno la Guardia di finanza ha effettuato 4.500 interventi, ha individuato 38 evasori totali che hanno nascosto complessivamente 10 milioni di euro e incastrato un'azienda che da sola, aveva evaso 50 milioni di euro di tasse. In tutto l'ammontare degli imponibili nascosti al fisco in Polesine, secondo gli ultimi dati resi noti dalla Guardia di finanza, è di 100 milioni di euro, che vanno sommati a 16 milioni di euro di Iva non versata.
«Controlliamo le attività del comando provinciale anche per il 2017 - commenta il comandante provinciale Nicola Sibilia - siamo in chiusura d'anno e i bilanci saranno fatti a dicembre ovviamente, ma anche quest'anno il Corpo ha permesso di far emergere attività fiscalmente illecite. Da un lato le operazioni complesse volte a scoprire l'evasione organizzata, dall'altro le attività di controllo sul territorio, come in questi giorni di fiera d'ottobre».
EVASIONE
Le attività antievasione procedono quindi in due direzioni: da un lato quelle volte a scoprire i pesci grossi, dall'altro quelle sulle singole attività (come i controlli dell'emissione di scontrini e fatture) «per garantire una concorrenza leale tra gli esercenti delle attività di servizi». Fa parte delle attività di controllo anche il presidio di due pattuglie al giorno per tutta la durata della fiera d'ottobre.
Sono i pesci grossi ad alzare il valore dell'evasione in Polesine. Particolare attenzione della Finanza è volta alla ricerca delle cosiddette frodi carosello, ovvero la ricerca e verifica dei comportamenti fraudolenti da parte dei contribuenti volti a raggirare il meccanismo di funzionamento dell'Iva attraverso una serie di passaggi di merce tra varie società appartenenti a Stati diversi. Lo scorso anno in Polesine ne sono state scoperte sette. Diverso il caso della società proprietaria dell'autodromo di Adria, nei confronti della quale è stato eseguito un sequestro preventivo per equivalente a fronte di un contestato omesso versamento Iva da 600mila euro, relativo al 2011.
Restando ai numeri, l'impegno maggiore della Finanza è quello riversato al contrasto dell'evasione e le frodi fiscali, anche di tipo organizzato: in un anno sono state 304 le verifiche e i controlli fiscali, con 72 denunciati per 54 reati.
CAPORALATO
Un'altra grossa emergenza polesana, che è anche fiscale, è il caporalato. Non certo in città, ma negli ampi fondi agricoli di provincia lo sfruttamento di immigrati irregolari nelle attività agricole è un caso frequente. In un anno il controllo sull'immigrazione ha portato a indagare due liberi professionisti adriesi accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, al caporalato e allo sfruttamento del lavoro nero (17 imprenditori denunciati per l'impiego di 43 lavoratori in nero e 26 irregolari)
CONTRAFFAZIONI
Sul fronte della contraffazione di capi di abbigliamento o accessori con marchi falsi, in un anno sono stati 5.856 i prodotti sequestrati, per lo più occhiali da sole. È la tipica evasione estiva che si concretizza il più delle volte con la vendita non autorizzata sulle spiagge o durante qualche evento che richiama migliaia di persone e con loro anche gli abusivi.
FRODO
Anche il settore della pesca è sotto la lente della Finanza che oltre ad eseguire i controlli sui prodotti alimentari, conosce bene il problema della pesca di frodo sulle rive del Po. Il bilancio dello scorso anno è di 380 chili di pesce pescato in Po e dotato di documentazioni romene risultate taroccate. La filiera alimentare nel suo complesso ha visto il sequestro di 20 i quintali di prodotti alimentari per violazioni amministrative riguardanti l'etichettatura, la tracciabilità dei prodotti e l'igiene.
Roberta Paulon
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