Nell'ultimo bollettino settimanale, realizzato dal Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità e dal Cesme, i dati sono aggiornati al 12 luglio. Da giugno 2018, inizio della sorveglianza, alla data di pubblicazione, «sono stati segnalati in Italia 4 casi confermati da West Nile, uno dei quali ha manifestato sintomi neuroinvasivi (Rovigo), uno è un donatore di sangue (Modena) e due casi di febbre confermata (Modena). La sorveglianza veterinaria in cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici ha confermato la circolazione del virus in pool di zanzare ed uccelli in Veneto ed Emilia Romagna nelle province di Verona (trappola parlante anche per le province di Padova e Rovigo), Venezia e Reggio Emilia (trappola anche per la provincia di Modena), Bologna (trappola anche per le province di Ferrara e Mantova), Ferrara, Treviso (trappola anche per la provincia di Pordenone) e Ravenna. Sono in corso di conferma positività in provincia di Forlì Cesena, Mantova, Perugia Crotone e Vicenza». Dal 12 luglio la situazione è drammaticamente peggiorata e, nel bollettino che dovrebbe essere pubblicato oggi, dovrebbe emergere una fotografia a tinte ben più fosche. Con il Polesine, purtroppo, al centro del fuoco epidemico.
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