POVERTÀ EDUCATIVA
ROVIGO Si dice spesso che investire su scuola e bambini

Mercoledì 20 Febbraio 2019
POVERTÀ EDUCATIVA
ROVIGO Si dice spesso che investire su scuola e bambini è investire sul futuro. E si parla di quanto sia stretto il legame tra povertà economica e povertà educativa. Da marzo, allora, una trentina di realtà locali tra istituti comprensivi scolastici, Comuni, associazioni, servizi sanitari e cooperative sociali faranno rete nel progetto educativo #sPOSTati, presentato ieri a Rovigo in Pescheria nuova. Le attività coinvolgeranno per tre anni oltre un migliaio di minori dai 5 ai 14 anni. Rientrano nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, al quale aderisce anche la Fondazione Cariparo, che è intervenuta nel progetto. Nel triennio 2016-2018 la Fondazione ha sostenuto in questo campo due progetti a Rovigo, quattro a Padova e un progetto interprovinciale, raggiungendo 22mila minori e 9.200 nuclei familiari. E per il 2019 ha già previsto uno stanziamento di 4 milioni di euro, ha ricordato il vicepresidente della Fondazione Donato Nitti, intervenuto assieme al collega Giuseppe Toffoli e al consigliere Leda Bonaguro, e con dirigenti scolastici e amministratori, tra cui il consigliere regionale Graziano Azzalin.
L'incontro a Rovigo sarà bissato ad Adria in Sala Federighi il 27 febbraio e ha annunciato la partenza del progetto a Porto Tolle e Costa, che insieme a Badia e Lendinara, Occhiobello, Stienta e Gaiba sono quelli dove la dispersione scolastica inizia a manifestarsi già nella fascia d'età tra 11 e 14 anni. La povertà economica ed educativa dei genitori - dicono le statistiche - si trasmette ai figli, che a loro volta saranno, da adulti, a rischio povertà o esclusione sociale. Il progetto #sPOSTati attraverserà il Polesine per rispondere a bisogni intercettati dai servizi sociali dei Comuni e a criticità emergenti nelle scuole, per fare una «comunità educativa in rete», hanno spiegato Rita Franzoso, coordinatrice del progetto, e Valeria Tiozzo, presidente di Titoli minori, la cooperativa che fa da capofila.
BISOGNI EDUCATIVI
#sPOSTati parte dal rilevare i bisogni educativi: non si tratta, è stato spiegato, solo di disturbi dell'apprendimento e di disabilità, ma anche di disagio economico e sociale. L'azione in rete sarà quindi per gli studenti a rischio e per le famiglie, con l'utilizzo di indicatori come il reddito di inclusione.
N.Ast.
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