Pm10, doppiato il limite massimo annuo

Sabato 16 Dicembre 2017
Pm10, doppiato il limite massimo annuo
AMBIENTE
ROVIGO Se negli ultimi giorni le attenzioni si sono concentrare sulla terra e sui fanghi, non poco preoccupante è il quadro per quanto riguarda l'aria e le polveri sottili. Giovedì, infatti, la centralina dell'Arpav di largo Martiri, alla rotatoria di ponte Marabin, ha fatto registrare lo sforamento numero 70 del livello di Pm10. Ovvero il doppio del limite annuo dei 35 superamenti della soglia di 50 microgrammi per metrocubo stabilito dalla legge a tutela della salute.
QUALITÀ DELL'ARIA
Proprio giovedì il Sistema Nazionale a rete per la protezione dell'ambiente che raggruppa le Arpa e l'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ente pubblico di ricerca, ha diffuso i dati dell'edizione 2017 del rapporto Qualità dell'ambiente urbano, riferiti al 2016. L'analisi si articola in dieci aree tematiche: Fattori Sociali ed Economici, Suolo e territorio, Infrastrutture verdi, Acque, Qualità dell'aria, Rifiuti, Attività Industriali, Trasporti e mobilità, Esposizione all'Inquinamento Elettromagnetico ed acustico, Azioni e strumenti per la sostenibilità locale. Un modo per offrire attraverso i numeri la qualità delle vita e dell'ambiente nelle città italiane. E Rovigo, come già emerso da altre recenti classifiche che fanno riferimento, in linea generale, agli stessi parametri, non brilla. E l'inquinamento atmosferico è proprio uno dei punti dolenti. Se nell'aggiornamento al 10 dicembre il valore limite giornaliero di Pm10 è stato oltrepassato in 34 aree urbane, Rovigo compresa, per quanto riguarda i dati dell'anno scorso, il capoluogo polesano figura al 12esimo posto per quanto riguarda la classifica delle città con la maggiore concentrazione media di Pm10, 31 microgrammi per metro cubo, per la verità preceduta da altri quattro capoluoghi veneti come Padova, prima con 37, Treviso, seconda con 35, Vicenza, quinta con 34, e Venezia, settima con 33. E se Verona è 16esima con 29, l'unica a respirare è Belluno con 17.
VALORI MASSIMI
Il valore limite fissato dall'Organizzazione mondiale della sanità per la protezione della salute umana è, infatti, 20. Situazione analogamente preoccupante per quanto riguarda il Pm2,5, le particelle fini, che possono raggiungere le profondità degli alveoli polmonari: Rovigo è al settimo posto insieme a Treviso e Vicenza, con 24 microgrammi per metro cubo, preceduta da Venezia con 25. Per Padova sempre la maglia nera a livello nazionale con 30. Meglio, ma non bene, sul fronte del benzo(a)pirene, un idrocarburo policiclico aromatico, che, nota l'Ispra «ha un notevole valore sanitario», essendo un noto composto mutageno e cancerogeno. Rovigo con 0,7 nanogrammi per metro cubo si attesta infatti alla 15esima posizione nella classifica delle 119 città prese in considerazione, in questo caso preceduta, oltre che da Padova e Vicenza, anche da Belluno. E se sul fronte ozono la posizione di Rovigo è la numero 48, ancora migliore o, per meglio dire, meno peggiore, la situazione sul fronte del biossido di azoto, con la 66esima posizione, a metà classifica.
Francesco Campi
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