Plateatici, scoppia la rivolta dei bar

Mercoledì 18 Luglio 2018
IL DECORO DEL CENTRO
ROVIGO Dopo le anticipazioni sul nuovo regolamento di Polizia locale, che entro fine mese potrebbe approdare in Consiglio comunale per il voto finale, le prime reazioni in centro storico su alcune novità rispetto alla versione corrente datata 1923 mostrano allo stesso tempo perplessità e pareri favorevoli, che variano, tuttavia, a seconda che le nuove norme e sanzioni interessino o meno semplici abitudini, pratiche già contrastate in passato da ordinanze, oppure attività di locali, come i bar ad esempio, per le quali sono già autorizzati.
MONUMENTI
Il divieto di arrampicarsi sui monumenti e altri beni pubblici avrà valore anche per i gradoni della Gran Guardia, che comunque nella sua interezza è un monumento? Sarà osservato anche per i basamenti dei monumenti a Vittorio Emanuele II e a Giuseppe Garibaldi, che per abitudine diventano tra i bambini luoghi di gioco per arrampicarsi e di svacco per qualcuno che si lascia sedere in modo scomposto tra i giovani che si danno appuntamento in centro? Le norme non possono fare distinzioni e vere scalate s'erano viste sui cubi del monumento a Matteotti, durante manifestazioni passate. «Sui monumenti in centro, che poi sono sotto gli occhi di tutti, nessuno può permettersi di fare stupidaggini. È possibile che accada in altri posti, ma non penso qui» afferma Mattia Bozzo, trovato all'ombra del monumento a Garibaldi. Poco dopo arriva un amico di Mattia. Anche lui si chiama Mattia (Ferro, ndr) e ricorda che i monumenti in centro sono punti di ritrovo per i ragazzi: «Ad esempio - dice Mattia Ferro - quando ci sono gli aperitivi al Borsa il giovedì, oppure quando si aspetta di ritirare la pizza alla rivendita di fronte». «Che sia vietato camminare in centro a torso nudo posso condividerlo - continua Bozzo -, ma in pista ciclabile ci vado anch'io a torso nudo. E là, sarà vietato? Su certi contenuti del nuovo regolamento mi trovo d'accordo, ma altri mi sembrano cavolate. Le prostitute in strada, ad esempio, ci sono a Rovigo...?».
PROSTITUZIONE
Fatti pochi passi in centro, la risposta arriva da Giuliano: la prostituzione in strada c'è anche a Rovigo, «La sera in viale Marconi c'è». Incontriamo Giuliano Romagnolo e l'amico Raffaele mentre sono seduti all'ombra sulla scalinata della Gran Guardia: tra un mese sarà ancora possibile sedersi lì? «Non so a cosa servirebbe il divieto di sedersi sui monumenti. È giusto vietarlo a chi li usa per mettersi a mangiare e poi lascia pure le immondizie - dice Raffaele -, ma se uno va solo per sedersi all'ombra della statua, che problema c'è?». «Forse - continua Raffaele -, il divieto di arrampicarsi sui monumenti può valere più per i bambini, che vogliono divertirsi e giocare». «Ma non ci sono i genitori per fermarli, invece dei vigili?», chiede l'amico Giuliano. «Eh, ma i genitori adesso stanno sempre a guardare lo smartphone», risponde Raffaele. Per entrambi, altri divieti come quello all'elemosina con bambini, cani o disabilità, non avranno effetto: «I mendicanti ci sono e a loro non importano i divieti. E sono molto insistenti», commenta Raffaele. Sul divieto di girare a torso nudo sono d'accordo: «In piazza non si fa: ci vuole un po' di dignità - aggiunge Giuliano -, non tanta, ma un po'». «Ma le donne che girano in braghe cortissime, quello non è vietato?», chiede Raffaele.
TAVOLINI AL COPERTO
Al di là delle battute, tra le parti del nuovo regolamento in 32 articoli, aggiornati alle normative nazionali e regionali, uno che farà sicuramente discutere è la disposizione che riguarda i locali con tavoli e sedie all'esterno che non sono titolari di un'autorizzazione permanente: a ogni chiusura dovranno essere risistemati all'interno del locale, secondo le prime anticipazioni dal testo del regolamento, non ancora definitivo. Che cosa significherebbe per i gestori? È presto detto. Paolo Lorenzi, titolare della Bottega del caffè Dersut, spiega: «Per il plateatico abbiamo avuto l'autorizzazione di tipo stabile, per 4 anni, e abbiamo verificato che l'obbligo sarà per chi ha le autorizzazioni temporanee, non per quelle permanenti come la nostra. Comunque, i locali in centro hanno tutti piccole dimensioni negli spazi interni: dove li mettono tavoli e sedie? E poi, se restano all'esterno, è un servizio in più dato alla città, alle persone che la sera vogliono fermarsi dopo una passeggiata in centro. Non si dà disturbo a nessuno, anzi il disturbo è nostro per le pulizie da fare la mattina quando capita che tavoli e sedie non siano lasciati in ordine». C'è anche un'altra questione, che se il divieto di lasciare tavoli e sedie all'esterno dei locali fosse com'è stato anticipato, diventerebbe un costo in più per i gestori e quindi per i clienti. «Per un plateatico con 100 posti a sedere, riportare all'interno e poi all'esterno tavoli e sedie significa un'ora di lavoro in più la mattina, un'altra la sera: per 20 euro l'ora, il conto diventa 1.200 euro in più da spendere al mese, e circa 13mila euro l'anno, che sarebbe un supplemento da far pagare alla clientela che si siede all'esterno». Barbara Maltarello, dietro al bancone dello storico Pedavena, commenta: «È ovvio che se il nuovo regolamento ci chiederà di farlo ci adegueremo, ma sarà una difficoltà in più, in un lavoro già faticoso, e anche un costo in più. Che disturbo danno tavoli e sedie, visto che non sono su una strada di passaggio al traffico e non creano pericoli? Abbiamo apprezzato l'idea di rinnovare il plateatico ogni 4 anni e la possibilità di tenere i tavoli fuori per la Fiera d'ottobre, ma se davvero la sera si dovessero sistemare tavoli e sedie all'interno, invece di agevolarci il lavoro, lo renderebbero più complicato».
Nicola Astolfi
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