Personale, Bergamin frena Saccardin pronto a lasciare

Mercoledì 22 Febbraio 2017
Meno sei giorni alla fine di febbraio e alla scadenza dell'ultimatum dell'assessore al Personale Gianni Saccardin e dei suoi due consiglieri. Secondo le indiscrezioni, la decisione della giunta non incontrerà il favore degli esponenti di Presenza cristiana, che a quel punto potrebbero decidere, come già annunciato, di lasciare la maggioranza. Sulla faccenda le bocche ufficialmente sono sigillate, ma le voci di corridoio assicurano che ci vorrà ancora un bel po' di tempo prima di chiudere una volta per tutte la questione dell'ispezione del ministero dell'Economia e delle Finanze e del salario accessorio dei dipendenti, diversamente da quanto promesso da Saccardin a sindacalisti e lavoratori.
Durante l'ultimo consiglio comunale l'assessore aveva dichiarato che o la maggioranza e la giunta trovavano un accordo per chiudere il prima possibile la faccenda sul personale dell'ente, oppure si sarebbe dimesso. Le intenzioni del primo cittadino, invece, non andrebbero in questa direzione, visto che il sindaco preferirebbe andare con i piedi di piombo richiedendo un parere alla Corte dei conti, per essere certo che la decisione che verrà presa sia corretta.
In parole povere, ci vorrebbero altri mesi di attesa e i sindacati sono già sul piede di guerra. E i tumulti a Palazzo Nodari non finiscono qui: domani sarà presente al consiglio comunale il commissario dell'Iras Tiziana Stella, e dipendenti e rappresentanti dei lavoratori sono pronti a manifestare di fronte al Comune e anche davanti all'emiciclo. Franco Maisto della Cisl aveva annunciato: «Se sarà necessario, attiveremo una manifestazione, perché i servizi dell'Iras sono troppo importanti per passare in sordina. Dov'è la politica rodigina? Si è arrivati a un commissario che viene da Vicenza per sentirsi dire a distanza di 6 mesi che ci saranno degli incontri e poi si vedrà strada facendo? Dov'è la programmazione con i nuovi servizi previsti? No ci stiamo a rischiare di far chiudere la struttura e a lasciare a casa parte dei 200 lavoratori che danno tutti loro stessi per questo ente».
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