Patente, furbetto all'esame

Giovedì 12 Ottobre 2017
Patente, furbetto all'esame
IL CASO
ROVIGO Ha chiesto un aiutino da casa per cercare di superare il test scritto per ottenere la patente di guida. Ovviamente in modo truffaldino, con un minuscolo auricolare dentro l'orecchio e un piccolo apparecchio ricetrasmittente nascosto sotto i vestiti, appiccicato sul petto con del nastro adesivo. Le crocette, forse, erano al posto giusto, ma invece della promozione un 23enne pakistano residente in provincia di Ferrara è finito dietro la lavagna, rimediando anche una denuncia per aver falsificato la prova d'esame con una vera e propria truffa.
PROVA FALSIFICATA
La prima lezione è, quindi, che per ottenere la patente, la B in questo caso, bisogna conoscere bene i divieti. E non trasgredirli proprio in sede di esame. Il 23enne, infatti, aveva fotografato il foglio del quiz con il cellulare e si era fatto suggerire le risposte attraverso l'auricolare di pochi millimetri, che pensava potesse sfuggire agli esaminatori della Motorizzazione Civile. Ma il suo nervosismo e il suo comportamento, invece, hanno dato nell'occhio ed il suo maldestro tentativo ha fatto sì che venisse chiamata la polizia locale, con la quale la Motorizzazione ha da anni un protocollo di intesa attivo per la verifica dei documenti stranieri di guida in fase di conversione, ovvero per riconoscere gli eventuali documenti stranieri falsi che alcuni presentano sperando di averne in cambio degli autentici italiani.
PERQUISITO DAI VIGILI
Gli agenti della polizia locale, come spiega il comandante Giovanni Tesoro, si sono portati sul posto e, una volta terminati gli esami, hanno invitato il sospettato in un locale idoneo alla successiva perquisizione. Dalla quale è spuntato fuori tutto il kit della copiatura, che il 23enne ha ammesso essergli stato fornito da un suo connazionale, dietro il pagamento di una somma di ben 2mila euro, comprensivo delle risposte suggerite attraverso l'auricolare, che è stato poi sequestrato. «Con questo intervento la polizia locale di Rovigo commenta con soddisfazione il comandante Tesoro - ha impedito, a una persona che probabilmente non era in condizioni di acquisire regolarmente la patente, di poter circolare mettendo a repentaglio la propria ed altrui incolumità». Soddisfazione anche da parte del sindaco Bergamin: «Ancora una volta la sinergia fra due diverse istituzioni ha portato a un significativo risultato: solo attraverso la prevenzione si può garantire una migliore e più capillare sicurezza. Un plauso alle forze dell'ordine». Non si tratta, tuttavia, del primo caso del genere, visto che già lo scorso anno, sono stati pizzicati ben altri quattro candidati che hanno tentato di superare l'esame barando. Come emerso anche per altre realtà, dietro vi sono personaggi che lucrano proprio sulle difficoltà dei cittadini stranieri nel riuscire a superare lo scoglio del test scritto per conseguire la patente.
Francesco Campi

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