«Ostaggi di chiasso e ubriachi»

Lunedì 20 Marzo 2017
«Ostaggi di chiasso e ubriachi»
Adria finisce ostaggio del popolo della notte, il cui passaggio in centro, nei fine settimana, significa schiamazzi, ubriachi e pozze di vomito. Al centro degli ultimi episodi sia italiani che extracomunitari. Il primo trofeo campeggiava ieri mattina in pieno corso Vittorio Emanuele II, a due passi da ponte Castello, lasciato dai soliti ubriachi, giovinastri e non, del fine settimana. Alcuni passanti hanno notato sul camminamento una disgustosa chiazza. Allarme e preoccupazione, dunque, tra residenti ed esercenti per il bilancio malsano, l'ennesimo, di un nottata trascorsa fuori dai canoni della comune civiltà.
Intorno alle 8 la zona era davvero in una situazione vergognosa. Davanti a un distributore self di bevande qualcuno aveva dato di stomaco ed erano evidenti i segni di urina contro i muri. La gente che risiede in quelle zone è infervorata e la risposta è solo una: vigilanza e tolleranza zero. Residenti e commercianti lanciano l'allarme per la situazione che sta diventano insostenibile. Dal tramonto diventa sempre più facile, specie nei weekend, imbattersi in ubriachi, chiazze di vomito e orina il tutto accompagnato da schiamazzi notturni. Chi ha casa o la propria attività commerciale in determinate zone delle città, infatti, si trova a dover fare i conti con una situazione al limite come dichiara un esercente che preferisce mantenere l'anonimato per paura di ritorsioni: «Anche in pieno centro storico noi commercianti siamo costretti ad avere a che fare con le conseguenze di comportamenti incivili e non più tollerabili. Sarebbe il caso che nel fine settimana ci fossero maggiori controlli e mirati. Gruppi di teppisti bevono, mangiano e fanno i loro bisogni dove gli pare, lasciando a chi lavora onestamente il compito di ripulire tutto. Da tempo che ci ritroviamo ad avere a che fare con una tale situazione di degrado. Chiediamo sia trovata una soluzione». Il senso civico sembra merce sconosciuta e i resti lasciati lungo il corso, quando si potevano scegliere le acque del Canalbianco per espletare i bisogni di stomaco, rappresentano l'ennesimo sfregio a una città che sta perdendo sempre più la propria identità cortese.
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