«No ai profughi al posto dei lavoratori»

Sabato 25 Marzo 2017
«Non permetteremo che a nessun lavoratore, ditta o società di Adria venga diminuito l'orario e le mansioni di lavoro. Nessuno dovrà, anche in minima parte, essere sostituito dagli immigrati clandestini di Borgo Fiorito. Sorveglieremo affinchè tali lavori, socialmente utili, affidati agli immigrati non pregiudichino in alcun modo l'operato e la possibilità occupazionale degli adriesi».
È la dura presa di posizione della Lega Nord di Adria, per voce del segretario di sezione Giovanni Battista Zennaro, all'indomani della decisione del sindaco Massimo Barbujani e dell'assessore alle politiche sociali Patrizia Osti di impiegare una ventina di profughi di Cavanella Po in lavori socialmente utili. Il Carroccio è pronto a formulare una interrogazione e a vigiliare su questa decisione: «La scelta di occupare gli immigrati a servizio della comunità può essere in principio condivisibile - continua Zennaro -. Siamo consapevoli che sia corretto farli lavorare in ambiti socialmente utili in modo che ricambino, anche se in minima parte, quello che ci costano. Allo stesso tempo però ci sentiamo in dovere di segnalare al sindaco che, anche se in contesto volontario, gli immigrati si configurano, secondo le leggi in materia di sicurezza, al pari di lavoratori subordinati».
Prima quindi di autorizzare i lavori all'interno delle aree di propria pertinenza, palazzo Tassoni per Zennaro «dovrà quindi accertare che la cooperativa che li gestisce, abbia come oggetto sociale anche le specifiche attività che gli immigrati andranno a svolgere e non solo quelle previste per la normale assistenza. La cooperativa dovrà aggiornare il proprio documento di valutazione dei rischi, inserendo le nuove attività di lavoro e dovrà formare ed addestrare gli immigrati, spiegandone i rischi e le misure da attuarsi per limitarli».
Questo per la Lega dovrà essere fatto nella loro lingua madre al fine che «i profughi questi possano apprendere il tutto in maniera corretta. Dovranno inoltre essere consegnati loro tutti i dispositivi di protezione individuale necessari. Gli stessi immigrati dovranno essere sottoposti a sorveglianza sanitaria specifica che ne attesti l'idoneità. Per questo richiediamo che l'Rspp del Comune verifichi ed esprima parere ufficiale prima dell'inizio dei lavori».
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