Netturbini, quasi metà sono inidonei

Venerdì 28 Luglio 2017
Netturbini, quasi metà sono inidonei
Dopo il durissimo attacco a Ecoambiente da parte di Cgil e Fiascat, che hanno annunciato lo stato di agitazione ventilando anche l'ipotesi di uno sciopero in autunno se le cose non dovessero cambiare sul fronte dei carichi di lavoro e della sicurezza, anche dei dipendenti delle cooperative alle quali vengono esternalizzati i servizi, a replicare è il vicesindaco di Occhiobello Davide Diegoli, che, visto anche il suo lavoro nella Cooperativa Servizi Ecologici Delta, conosce a fondo la materia. L'assessore all'Ambiente di Occhiobello interviene nel merito dei fatidici bidoni gialli, un centinaio dei quali sono stati acquistati per sostituire quelli danneggiati proprio a Occhiobello, facendo vedere rosso la Cgil che ha parlato di blocco della meccanizzazione: «La meccanizzazione sottolinea Diegoli - è una scelta contraria alla raccolta differenziata. Al di là del maggiore ingombro dei bidoni carrellati e del disagio per chi sta in appartamento, la meccanizzazione comporta ulteriori costi per la fornitura e tempi di svuotamento superiori. Qualora si intendesse contenere i costi, dovrebbero essere diminuiti i passaggi, con conseguente permanenza dei rifiuti in casa per un tempo più lungo. Il metodo Romanello ha prodotto questo e ha fruttato, negli ultimi tre anni, un aumento di spesa sotto gli occhi di tutti. La differenziata va fatta con bidoni piccoli, non con i carrellati, e la frequenza non dilatata, in modo che la raccolta sia anche più veloce, come del resto accade in altri ambiti territoriali, esempio in Emilia Romagna. L'uso del carrellato rimane comprensibile per i nuclei che producono quantità di pannolini e pannoloni, ritirati con frequenza settimanale. Il secco arriva a pesare al massimo qualche chilo, perciò non è giustificato il passaggio alla meccanizzazione. Abbiamo detto no anche al carrellato della carta sia per i costi, sia per l'ingombro, ma soprattutto perché la frequenza dei ritiri diventerebbe da quindicinale a mensile e molta carta maleodorante finirebbe nel secco, comportando una riduzione della differenziata. Se Ecoambiente, in autonomia, va nella direzione della completa meccanizzazione, si rivela l'azienda che non risponde alle nostre esigenze, inducendoci a scegliere altre strade».
Un semaforo rosso, quindi, a quanto chiesto dalla Cgil sul fronte della meccanizzazione ed un chiarimento sul giallo dei bidoni gialli. Concludendo, Diegoli sottolinea che, «per quanto riguarda la tutela dei lavoratori, la condividiamo e infatti abbiamo meccanizzato la raccolta del vetro, tuttavia dà da pensare che 60 lavoratori su 140 siano certificati».
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