Nasce il grande fronte ambientalista

Venerdì 22 Febbraio 2019
Nasce il grande fronte ambientalista
LA NOVITÀ
ROVIGO Mai era successo che undici comitati per la sicurezza ambientale, giunti da ogni parte del Polesine, si ritrovassero compatti e uniti per illustrare le problematiche che stanno interessando la provincia da tempo. È successo ieri mattina, nella sala gruppi del municipio. «Rendiamo di dominio pubblico un'iniziativa che porterà novità positive per i polesani - ha esordito il promotore dell'incontro, Vanni Destro - da anni la provincia è pesantemente interessata da allevamenti intensivi, spandimento di fanghi nei terreni agricoli, smaltimento di svariati tipi di rifiuti in discariche, senza contare il pericolo incombente di nuove trivellazioni, che nel passato hanno arrecato i danni già noti».
MOVIMENTI CIVICI
In questi ultimi anni sono nati diversi comitati locali, che si propongono di opporsi alle iniziative che mettono a rischio una zona fragili. Si trattasi di Ca' Emo Nostra, rappresentata da Anna Tamascelli, Comitato per l'articolo 32 sanità e sociale più Pezzoli con la puzza sotto il naso di Destro, Legambiente Adria, Comitato in difesa dell'ospedale di Adria e dei servizi sociosanitari, Gaia Adria, Comitato Pontecchio pulita (assenti ieri, ma che ha aderito all'iniziativa di coordinamento), Terre nostre Villadose rappresentato da Lucia Pozzato, Barbara Businaro, Marilena Niolu, San Martino in salute di Prisco Crivellin, Comitato Ambiente Corbola di Valerio Fonsato, No Biogas Papozze di Vanel Ruzza.
L'OBIETTIVO
«È nato un coordinamento tra comitati ambientali del Medio e Basso Polesine, al quale speriamo si aggiungeranno altri comitati dell'Alto - prosegue Destro - lottare per gli stessi obiettivi, ci dà una grande forza e crea una massa critica non indifferente di fronte a chi sta compromettendo il nostro territorio. Ci siamo ritrovati per il primo incontro formale a Villadose, perché questo paese più di altri rappresenta tutte le fragilità che minano una comunità locale dal punto di vista ambientale, sanitario ed economico. Le nostre acque e l'aria che respiriamo subiscono un notevole impatto ambientale comulativo. Esistono regole precise ed esistono i principi di precauzione e prevenzione, che per una pubblica amministrazione dovrebbero essere il faro che illumina tutte le scelte in campo ambientale. Ogni azienda che decide di investire, deve farlo nel massimo rispetto del territorio e di chi ci vive».
Vengono illustrati gli esempi di impegni disattesi, rilevati dai vari comitati: dagli allevamenti di polli a quelli di visone, dagli stabilimenti chimici della zona industriale di Villadose all'impianto Coimpo di Ca' Emo, arrivando alle quattro discariche. «Non parliamo poi dell'acqua dell'Adige - sbotta il consigliere comunale Ivaldo Vernelli - ricca di sostanze inquinanti, a tal punto che ne è stata bloccata l'erogazione. Il bacino d'utenza interessato riguarda 300mila persone che si servono agli acquedotti, messi a rischio da fanghi inquinanti e sostanze Pfas. È la più grande emergenza ecologica del Polesine. Tra Torretta, Sant'Urbano e Villadose, vengono confluiti tutti i tipi di rifiuti. Al sindaco di Villadose, Gino Alessio, chiedo da dove vengono questi rifiuti e se è disponibile a ricevere tutti i comitati».
Marco Scarazzatti
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