URBANISTICA
ROVIGO Nulla prima si muoveva nello sviluppo perché il Piano degli interventi non c'era, si diceva. Ora sta nascendo, ma la città sembra non percepire che si sta aprendo un'occasione.
All'incontro che l'assessore all'Urbanistica Federica Moretti, insieme ai propri tecnici ha organizzato, la platea non era affollata. Eppure era il primo momento di apertura della concertazione che la legge prevede, nella quale dalle realtà cittadine, siano essi i professionisti che i semplici cittadini, l'amministrazione si attende suggerimenti, idee e proposte, critiche comprese. Così non è stato, ma la fase non è chiusa, c'è tempo.
I PIANI
Quelli aperti sono due, quello del commercio e quello del centro storico. «Il 30 settembre - spiega Moretti - sarà l'ultimo giorno, nel Piano del commercio, per la presentazione delle manifestazioni di interesse dei privati, dopodiché inizierà il lavoro insieme all'assessorato al Commercio stesso, nel quale tali manifestazioni si valuteranno rispetto alle aree che abbiamo censito e poi avviarci verso la definizione del Piano e dei futuri accordi di programma».
Quello del commercio è il fronte più caldo di questo periodo, con la commissione d'inchiesta che dovrebbe nascere sull'ampliamento della Fattoria, ma non solo, a sentire il proponente, il consigliere comunale Alberto Borella. «Ciò che viene chiesto di studiare nella commissione è un lavoro che stiamo già facendo, naturalmente con i tempi necessari in questi casi - sottolinea l'assessore, in un ufficio tappezzato da cartografie di ogni tipo - stiamo facendo tutta questa mole di lavoro sul Pat con le sole risorse interne, i nostri uffici, in aggiunta a tutta la quotidianità che devono gestire, mentre in altri Comuni vengono incaricati professionisti esterni per fare appunto Pat e Piani degli interventi. Ciò nonostante, abbiamo definito questioni aperte da anni come il regolamento dei plateatici, messo in moto i Piani degli interventi e stiamo operando su vari fronti».
CENTRO STORICO
L'altro versante aperto è quello del centro. È il documento che sta attendendo la definizione delle linee guida, che verranno dopo aver raccolto gli spunti.
«È una grande occasione per la città tutta, non solo per il centro storico - riprende Moretti - l'obiettivo è di arrivare a un Piano che consenta al centro di essere ringiovanito», trasformando edifici e negozi, recuperando le aree dismesse e i tanti immobili vuoti».
C'è stata una considerazione che ha fatto e ha creato pareri contrastanti, ossia di cambiare destinazioni d'uso di appartamenti per trasformarli in uffici privati, per professionisti, per riportare gente in centro, mentre più spesso si dice che bisogna riportarvi residenti. «Residenzialità e lavoro sono le due chiavi - chiude Moretti - avevo fatto un esempio che forse è stato frainteso: dicevo che se una famiglia che vive altrove si trova magari a ereditare un appartamento, deve avere la possibilità di cambiarne la destinazione magari a uffici. Questo non toglie il fatto che bisogna incentivare la residenza: chi abita una zona e chi ci lavora sono le due chiavi per far riaprire negozi e servizi».
Luca Gigli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ROVIGO Nulla prima si muoveva nello sviluppo perché il Piano degli interventi non c'era, si diceva. Ora sta nascendo, ma la città sembra non percepire che si sta aprendo un'occasione.
All'incontro che l'assessore all'Urbanistica Federica Moretti, insieme ai propri tecnici ha organizzato, la platea non era affollata. Eppure era il primo momento di apertura della concertazione che la legge prevede, nella quale dalle realtà cittadine, siano essi i professionisti che i semplici cittadini, l'amministrazione si attende suggerimenti, idee e proposte, critiche comprese. Così non è stato, ma la fase non è chiusa, c'è tempo.
I PIANI
Quelli aperti sono due, quello del commercio e quello del centro storico. «Il 30 settembre - spiega Moretti - sarà l'ultimo giorno, nel Piano del commercio, per la presentazione delle manifestazioni di interesse dei privati, dopodiché inizierà il lavoro insieme all'assessorato al Commercio stesso, nel quale tali manifestazioni si valuteranno rispetto alle aree che abbiamo censito e poi avviarci verso la definizione del Piano e dei futuri accordi di programma».
Quello del commercio è il fronte più caldo di questo periodo, con la commissione d'inchiesta che dovrebbe nascere sull'ampliamento della Fattoria, ma non solo, a sentire il proponente, il consigliere comunale Alberto Borella. «Ciò che viene chiesto di studiare nella commissione è un lavoro che stiamo già facendo, naturalmente con i tempi necessari in questi casi - sottolinea l'assessore, in un ufficio tappezzato da cartografie di ogni tipo - stiamo facendo tutta questa mole di lavoro sul Pat con le sole risorse interne, i nostri uffici, in aggiunta a tutta la quotidianità che devono gestire, mentre in altri Comuni vengono incaricati professionisti esterni per fare appunto Pat e Piani degli interventi. Ciò nonostante, abbiamo definito questioni aperte da anni come il regolamento dei plateatici, messo in moto i Piani degli interventi e stiamo operando su vari fronti».
CENTRO STORICO
L'altro versante aperto è quello del centro. È il documento che sta attendendo la definizione delle linee guida, che verranno dopo aver raccolto gli spunti.
«È una grande occasione per la città tutta, non solo per il centro storico - riprende Moretti - l'obiettivo è di arrivare a un Piano che consenta al centro di essere ringiovanito», trasformando edifici e negozi, recuperando le aree dismesse e i tanti immobili vuoti».
C'è stata una considerazione che ha fatto e ha creato pareri contrastanti, ossia di cambiare destinazioni d'uso di appartamenti per trasformarli in uffici privati, per professionisti, per riportare gente in centro, mentre più spesso si dice che bisogna riportarvi residenti. «Residenzialità e lavoro sono le due chiavi - chiude Moretti - avevo fatto un esempio che forse è stato frainteso: dicevo che se una famiglia che vive altrove si trova magari a ereditare un appartamento, deve avere la possibilità di cambiarne la destinazione magari a uffici. Questo non toglie il fatto che bisogna incentivare la residenza: chi abita una zona e chi ci lavora sono le due chiavi per far riaprire negozi e servizi».
Luca Gigli
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