Marangon, prove d'assedio alla città

Mercoledì 26 Settembre 2018
Marangon, prove d'assedio alla città
POLITICA
ROVIGO Una cena con interessanti risvolti politici e infiniti piani di lettura, con le presenze più eloquenti delle parole: lunedì sera l'ex assessore regionale Renzo Marangon ha radunato a tavola poco meno di 250 persone, che ha definito di area Forza Italia, anche se ben pochi iscritti. Tuttavia, quello che nelle prime della serie di quattro cene appariva come carbonaro è ormai formalmente istituzionalizzato, come dimostra il saluto portato dal commissario provinciale di Forza Italia, il deputato Piergiorgio Cortelazzo e la senatrice azzurra Roberta Toffanin. Ma erano soprattutto gli amministratori ad affollare i tavoli della Tenuta Cartirago di Lama. Con assonanze e dissonanze.
AREA FORZA ITALIA
Significativa, per esempio la presenza dell'ex vicesindaco di Adria Federico Simoni, con l'ex consigliere dimissionario Barnaba Busatto e Sandra Passadore, entrambi candidati a sostegno di Giorgia Furlanetto, e dall'ex consigliere regionale Mauro Mainardi. Ma anche per Rovigo sorprese non da poco: il presidente del consiglio comunale Paolo Avezzù, l'assessore Luigi Paulon, il capogruppo di Fi Vani Patrese, il consigliere del gruppo misto Renato Borgato, il leghista Fabio Benetti, la capogruppo di Presenza cristiana Alba Rosito, l'ex assessore di Piva, poi sostenitore di Nadia Romeo, Stefano Bellinazzi, e gli ex assessori di Bergamin Michele Brusaferro e Roberta Ravenni.
MESSAGGIO A BERGAMIN
Di primo acchito, non un segnale rassicurante per l'assente Bergamin. Vicinanze inaspettate anche quelle portotollesi dell'ex vicesindaco Mirco Mancin e dell'attuale consigliere di maggioranza Giacomo Bovolenta. Presenti anche l'ex senatrice Emanuela Munerato e l'ex coordinatore provinciale della Lega Tommaso Zerbinati. Poi, uno stuolo di primi cittadini: il padrone di casa Ivan Dall'Ara, Luigi Viaro di Lendinara, Antonio Laruccia di Trecenta, Luca Prando di Lusia, Natale Pigaiani di Giaciano con Baruchella, Giuseppe Tasso di Fratta, Michele Fioravanti di Calto, Riccardo Rigotto di Villanova Marchesana e anche il socialista Giorgio Grassia di Castelguglielmo. Una galassia variegata, che «testimonia la passione per la politica e per la propria terra e la volontà di toglierla dal cono d'ombra ombra in cui l'hanno proiettata alcuni incapaci che rappresentano solo se stessi», ha detto Marangon, mattatore della serata in quella che è stata invece una vera e propria prova di forza. Il menù? Risotto di zucca, guanciale al forno con patate e torta. Sul dolce la scritta Forza Rovigo. Un'esortazione. Che, da vocabolario, è un'opera o una parola diretta a ottenere l'altrui partecipazione a un proprio programma. L'obiettivo sembra farsi più chiaro.
Francesco Campi
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