«Manutenzioni dovute»

Giovedì 22 Novembre 2018
«Manutenzioni dovute»
SERVIZI
ROVIGO Non si tratta di un milione e mezzo fantasma, secondo Ecoambiente. La società replica a quanto scritto in merito ai soldi spesi per rimettere in sesto il separatore di Sarzano, ma che non sarebbero stati scontati nella perizia sul valore di questo che il Consorzio Rsu porterà in dote alla società dopo la fusione.
Ecoambiente sottolinea che si è trattato di soldi spesi «per lavori di manutenzione straordinaria all'impianto Tmb di Sarzano, intervento sostenuto per un bene in concessione fin dal 2002 e successivamente in affitto d'azienda dal 10 luglio 2017 dal Consorzio Rsu. Tale bene è stato quindi utilizzato nel corso degli anni fino a marzo 2014, quando è stato sottoposto a fermo tecnico per intervenire appunto con la dovuta manutenzione straordinaria». Sotto questo aspetto, viene sottolineato, «gli interventi di manutenzione sono a carico del gestore (Ecoambiente) così come previsto dalla convenzione in essere la quale prevede che il bene, al termine del contratto, sia riconsegnato nello stato e nell'efficienza corrispondenti a quelli esistenti al momento della consegna».
COSTO ZERO
L'intervento previsto «nell'ambito del ripristino della funzionalità dell'impianto che risulta essere a carico del gestore, ha un valore di circa un milione e seicentomila euro e si è concluso a fine anno 2017, e il relativo valore economico è stato iscritto a bilancio tra gli interventi di manutenzione su beni di terzi. Contemporaneamente si è iscritto a bilancio, tra le passività, il mutuo contratto a sostegno dell'intervento, la cui copertura finanziaria è stata compresa nella tariffa di conferimento».
La società evidenzia, allora, che «l'importo a livello patrimoniale di tale intervento manutentivo è stato neutro, in quanto si pareggiano le voci di attivo e passivo. Contestualmente, il perito del Consorzio Rsu ha valutato il bene, di proprietà consortile, al valore corrente e quindi con condizioni d'uso efficienti, inserendo tale valutazione nella stima patrimoniale del Consorzio. Pertanto, nella valutazione dei beni consortili e di Ecoambiente, correttamente si è considerato il valore peritale del separatore come bene trasferito a Ecoambiente nella sua piena efficienza».
GLI ALTRI NODI
La precisazione della società che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in Polesine evidenzia, sostengono ambienti amministrativi che stanno valutando la fusione, la convenzione che metteva in carico al gestore le manutenzioni straordinarie generalmente a carico del proprietario, seppure sia possibile nei patti stipulare accordi differenti. Dall'altro conferma una strategia che negli anni ha messo su Ecoambiente una serie di costi sugli impianti, come la bonifica di Taglietto 1. Al di là di questo, essendo pubblici e dei Comuni sia Ecoambiente che il Consorzio, il problema è non sui soldi stessi, ma su come questo influenzi la divisione delle quote.
Luca Gigli
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