Luca Claudio ieri ha lasciato Porto Levante per tornare nel carcere di Padova. Erano da poco passate le 17,30 quando due auto scure sono uscite velocemente dai cancelli de Le Bitte, il complesso residenziale di Porto Levante in cui l'ex sindaco di Abano e Montegrotto avrebbe dovuto scontare i domiciliari.
Il condizionale in questo caso è d'obbligo, perché a bordo di uno di quei due mezzi stava viaggiando proprio l'ex primo cittadino diretto al Due Palazzi di Padova dopo meno di quattro giorni passati in semi libertà nell'appartamento preso a questo scopo in affitto.
Arrivato giovedì alle 20,30 nella frazione di Porto Virodopo aver trascorso gli ultimi otto mesi di reclusione, Claudio ha presto dovuto lasciare l'appartamento di 30 metri quadratii con vista sull'Adriatico per ripercorrere la strada che lo ha condotto ancora una volta in cella a Padova. A motivare il ritorno in carcere è stata la violazione delle prescrizioni dettate dal provvedimento con cui il giudice Tecla Cesaro aveva concesso in precedenza gli arresti domiciliari. Il giudice aveva, di fatto, disposto che l'uomo durante questo periodo non potesse parlare con estranei, ma solamente con i familiari stretti e gli avvocati.
Diversamente, già venerdì Claudio ha invece rilasciato un'intervista ad un giornalista in cui si professava innocente nonostante il patteggiamento di 4 anni e in cui raccontava anche della vicenda giudiziaria. La violazione dell'obbligo di silenzio gli è costata cara e proprio per questo motivo è stato riportato in cella. Almeno qui non vede la luna a strisce dalla finestra dichiarava il fratello di Claudio dal balcone dell'appartamento preso in affitto, appena venerdì. La lontananza dalla cella è però durata ben poco per l'ex primo cittadino che già dalla notte appena trascorsa è tornato a vedere il cielo a scacchi.
© riproduzione riservata
Il condizionale in questo caso è d'obbligo, perché a bordo di uno di quei due mezzi stava viaggiando proprio l'ex primo cittadino diretto al Due Palazzi di Padova dopo meno di quattro giorni passati in semi libertà nell'appartamento preso a questo scopo in affitto.
Arrivato giovedì alle 20,30 nella frazione di Porto Virodopo aver trascorso gli ultimi otto mesi di reclusione, Claudio ha presto dovuto lasciare l'appartamento di 30 metri quadratii con vista sull'Adriatico per ripercorrere la strada che lo ha condotto ancora una volta in cella a Padova. A motivare il ritorno in carcere è stata la violazione delle prescrizioni dettate dal provvedimento con cui il giudice Tecla Cesaro aveva concesso in precedenza gli arresti domiciliari. Il giudice aveva, di fatto, disposto che l'uomo durante questo periodo non potesse parlare con estranei, ma solamente con i familiari stretti e gli avvocati.
Diversamente, già venerdì Claudio ha invece rilasciato un'intervista ad un giornalista in cui si professava innocente nonostante il patteggiamento di 4 anni e in cui raccontava anche della vicenda giudiziaria. La violazione dell'obbligo di silenzio gli è costata cara e proprio per questo motivo è stato riportato in cella. Almeno qui non vede la luna a strisce dalla finestra dichiarava il fratello di Claudio dal balcone dell'appartamento preso in affitto, appena venerdì. La lontananza dalla cella è però durata ben poco per l'ex primo cittadino che già dalla notte appena trascorsa è tornato a vedere il cielo a scacchi.
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