«Lei a terra, lui continuava a picchiarla»

Venerdì 20 Luglio 2018
«Lei a terra, lui continuava a picchiarla»
VIOLENZA SULLE DONNE
ROVIGO «Lei era per terra che piangeva e lui le si accaniva sopra con calci e pugni, come un animale. Ho provato a spostarlo, ma era una furia. A ripensarci mi viene ancora la pelle d'oca». Testimone suo malgrado della violenta aggressione di un uomo nei confronti di una donna è stata la giovane titolare che con la sua edicola rappresenta un vero e proprio presidio in stazione a Rovigo.
LITE TRA CONIUGI
Si tratterebbe di marito e moglie, ora non più insieme, di origini marocchine. Tutto è successo, all'improvviso, nel pomeriggio di martedì. «Ero qui in negozio racconta l'edicolante, erano circa le 17.30 quando ho sentito una voce femminile che chiedeva aiuto, urlando disperata. Così mi sono affacciata sul marciapiede del primo binario ed ho visto l'uomo, grande e grosso, che alzava le mani contro quella che era solo una ragazzina. Lei ha cercato di divincolarsi e lui l'ha tirata per i vestiti che le si sono tutti strappati. Quando mi ha visto, è riuscita a liberarsi e ad entrare. Io ho provato a mettermi davanti alla porta, ma lui mi ha spostato con un braccio, spintonandomi via come un foglio di carta».
MOMENTI DI PAURA
Attimi che la titolare dell'edicola rivive con trepidazione, sgranando gli occhi e scuotendo la testa: «Mi sembrava una scena irreale, bruttissima, come in un film. Invece stava accadendo tutto davvero». Nonostante la presenza dell'altra donna, l'uomo ha continuato ad accanirsi contro la ragazza, che ha tentato invano di nascondersi dietro la cassa, accucciandosi, poi di sgattaiolare ancora via, inciampando e cadendo a terra. «In quel momento racconta la testimone lui le si è nuovamente portato addosso e ha iniziato a picchiarla come una bestia. Lei, poverina, piangeva disperata. E io non sapevo come fare, mi sentivo inerme».
A un tratto, poi, improvvisamente, così come era iniziata, la furia dell'uomo si è interrotta. E, dopo aver lasciato la donna a terra, è uscito di corsa dall'altra porta dell'edicola, quella su piazzale Riconoscenza, fuggendo verso via Marconi. «Non ho nemmeno guardato, sono corsa a chiudere le porte. Poi ho preso il telefono e ho chiamato il 113». Una volante è arrivata dopo poco. E dell'uomo violento ormai non c'era più traccia. C'erano, però, i segni lasciati dalla sua terribile azione. Nell'angoscia della donna picchiata, che ha raccontato quello che le era accaduto ai poliziotti.
«Io non le ho fatto alcuna domanda sottolinea l'edicolante che grazie al suo pronto intervento ha probabilmente salvato la donna da conseguenze più gravi Non so chi fosse e quale rapporto ci fosse o ci fosse stato fra loro due. Mi sono limitata a cercare di tranquillizzarla, anche se io stessa ero molto scossa per l'accaduto e a darle un giubbino che avevo qui in negozio, perché lei aveva tutti i vestiti strappati».
A parte la giovane titolare dell'edicola, nonostante il fatto sia avvenuto in un orario non certo morto come metà pomeriggio, nessun altro è intervenuto. E nessun altro sembra nemmeno essersi accorto di nulla.
Francesco Campi
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