LE REAZIONI
ROVIGO «Ho parlato proprio poche ore fa con l'assessore alla

Mercoledì 16 Maggio 2018
LE REAZIONI
ROVIGO «Ho parlato proprio poche ore fa con l'assessore alla Sanità Luca Coletto, che mi ha detto che ancora la bozza non è pronta e che non c'è motivo di preoccuparsi»: in realtà la consigliera regionale cinquestelle Patrizia Bartelle non sembra affatto tranquilla vista l'ipotesi trapelata della possibile riduzione del numero degli ospedali hub regionali da sette a cinque, con il conseguente declassamento di Rovigo e Belluno.
BARTELLE (5 STELLE)
«Per ora mi voglio fidare delle rassicurazioni arrivate dall'assessore in persona, tanto entro breve il Piano elaborato dalla Giunta verrà presentato, anche se al momento non c'è ancora una data, e allora si vedrà se era solo un bluff. Ma, già lo anticipo, se quanto trapelato sul declassamento corrispondesse a verità sono pronta ad azioni di protesta eclatanti e farò il possibile perché ancora una volta non venga tagliata la sanità Polesana, già pesantemente tartassata in questi anni». L'esponente pentastellata, componente della commissione regionale Sanità, ha su questo tema portato avanti numerose battaglie e ribadisce di essere pronta a «fare il possibile e l'impossibile per evitare che il nuovo piano sociosanitario possa peggiorare il quadro generale della sanità pubblica polesana: chiamerò a raccolta tutti, senza guardare a schieramenti e colori politici, perché c'è da difendere un diritto primario dell'intera cittadinanza della nostra provincia».
AZZALIN (PD)
Sulla stessa linea anche l'altro consigliere polesano, Graziano Azzalin, del Pd: «Purtroppo bisogna constatare che il declassamento dell'ospedale di Rovigo e della sanità Polesana è già in corso da tempo. Come è emerso anche dai dati allarmanti sull'emergenza del personale dell'Ulss 5». Un tema, questo, sul quale ha presentato il mese scorso un'apposita interrogazione. «L'impegno, quando è stata approvata in aula la fusione delle aziende sociosanitarie era ben diverso: le risorse risparmiate sarebbero state investite sul personale. Così non è stato. Non si può rispondere tagliando, rendendo inevitabile il ricorso al privato per chi ha i soldi e lasciando al proprio destino chi invece non se lo può permettere. Deve essere risolta la questione di Rovigo, che è nei fatti un finto hub: è un equivoco che va chiarito non a parole, ma con provvedimenti sostanziali».
A RISCHIO ANCHE BELLUNO
Ora il provvedimento sembra andare in direzione opposta. «Un'ipotesi inaccettabile ribadisce Azzalin - contro la quale tutti in Polesine saremo pronti a dar battaglia. Come del resto era avvenuto anche in occasione del precedente piano sociosanitario quando, grazie ad una forte azione in Consiglio, siamo riusciti a migliorare una proposta che per il Polesine era ancora più penalizzante. Fra l'altro, la qualifica di hub non è solo una bandierina o un motivo di orgoglio, ma la garanzia di una risposta ospedaliera appropriata alle necessità del territorio. Basta trattare i cittadini solo come numeri e pensare che un buon servizio è solo un costo, anche perché abbiamo visto che per molti i servizi sono fonte di guadagno e questo proprio grazie alle politiche della Regione, che stanno portando addirittura a una migrazione dei medici dal pubblico al privato. E questo è un segnale molto preoccupante».
F.Cam.
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