La vera svolta politica polesana

Lunedì 25 Giugno 2018
Il crollo dell'establishment. L'ennesima tornata elettorale adriese anticipata, segno di un equilibrio politico che da un decennio è labile nel centrodestra e con un centrosinistra (leggasi Pd) evaporato a ogni elezione, ha segnato la svolta. Le urne mandano alla guida della seconda città del Polesine un gruppo civico, quello di Omar Barbierato, che seppure abbia idee e programmi che lo collocano a centrosinistra, se non a sinistra (persone vicine a questo gruppo hanno un passato in quest'area), è fatto di candidati fuori dai partiti. Per certi versi rappresenta quel nuovo che a livello nazionale sono i 5 Stelle, movimento che localmente, come accade spesso, non vive dell'effetto Di Maio-Grillo-Casaleggio. Tornando al centrodestra e al Pd, il primo è più che frammentato e paga gli anni di instabilità, il secondo inanella fallimenti (viste le dichiarazioni dei giorni scorsi, se ne sarà accorto?) e dovrà ripensare i suoi vertici. Mettersi insieme dopo essersi fatti la guerra non è stata una grande idea e farlo dietro a una figura di spicco, Lamberto Cavallari, non è bastato per tingersi di novità. Una chiosa: meno della metà degli aventi diritto ha votato, 48,83%, tema che fa riflettere.
Luca Gigli
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