LA RICORRENZA
ROVIGO Dignità, memoria, ascolto: in trenta anni di storia

Venerdì 19 Ottobre 2018
LA RICORRENZA ROVIGO Dignità, memoria, ascolto: in trenta anni di storia
LA RICORRENZA
ROVIGO Dignità, memoria, ascolto: in trenta anni di storia controcorrente, il Centro francescano di ascolto ha aperto la porta della sede a 12mila persone in cerca di nuove speranze, donate dall'opera dei 200 volontari che dal 18 ottobre 1988 si sono avvicendati nel Centro per far ritrovare sulle strade, e nell'incontro col dolore e la fatica di vivere delle persone, «la luce della dignità, degli affetti, del lavoro, dell'appartenenza a un luogo». A trenta anni di distanza restano ancora queste le cose da ritrovare per chi si rivolge al Centro in via Mure, «ma la cosa più drammatica del nostro territorio è che le persone sono sole», ha aggiunto il fondatore Livio Ferrari, che al Salone del grano della Camera di commercio, con una platea da tutto esaurito, ha voluto che il traguardo raggiunto dall'associazione di volontariato fosse condiviso il più possibile.
GLI OSPITI
Sono intervenuti l'ex magistrato del pool di Mani pulite Gherardo Colombo e una delle persone che il 18 ottobre 1988 al teatro Duomo, era a Rovigo per la fondazione del Centro. «Io c'ero trenta anni fa - ha detto don Luigi Ciotti - e ritorno a festeggiare questo percorso, fatto di tante fatiche, ma anche di speranze date a tante persone. Voglio esprimere la mia gratitudine per tutto questo con le parole di Papa Francesco: Dio ha bisogno delle nostre mani per soccorrere e della nostra voce per denunciare le ingiustizie. Cominciamo dalla nostra realtà con l'attenzione agli anziani e ai più piccoli. E bisogna alzare la voce quando molti scendono a un prudente silenzio», ha detto ricordando don Tonino Bello.
Per il sacerdote torinese, occorre «ungere di dignità il presente» che invece vive «un'emorragia di memoria e di dignità». E ha concluso: «Non basta accogliere: occorre riconoscere le persone. Gli altri non devono esistere solo intorno a noi, ma anche dentro di noi. Non si può vivere a discapito degli altri. L'esistenza trova senso nella condivisione».
IMPEGNI ED ESEMPI
Gherardo Colombo ha chiesto al pubblico: «Siamo capaci di andare da una società dei diversi perché discriminati, a una società dove tutti sono meritevoli? Questa associazione ha nel nome il fondamento di tutto questo: l'ascolto, che va di pari passo con la dignità. E se il Centro francescano continua a essere d'ascolto, io speranze ne ho».
In trenta anni l'associazione diretta da Livio Ferrari si è impegnata percorrendo la strada della prossimità verso le persone con disagi e dipendenze, con il volontariato in ospedale per le persone malate di Aids, nelle strade per aiutare i senza dimora, e ancora nella vicinanza ai detenuti, che sostiene anche nei percorsi di rieducazione e riabilitazione. «Siamo tutti chiamati a costruire ponti di solidarietà - ha ribadito Ferrari - perché sono le relazioni umane che possono renderci migliori».
Nicola Astolfi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci