LA PREVENZIONE
ROVIGO La prevenzione per il West Nile? Non farsi pungere dalle

Mercoledì 25 Luglio 2018
LA PREVENZIONE
ROVIGO La prevenzione per il West Nile? Non farsi pungere dalle zanzare. Sembra essere questa, infatti, in assenza di un vaccino sperimentato sull'uomo, l'unica vera possibilità di difesa contro un virus che ormai è endemico in Polesine.
LE AVVERTENZE
«Il consiglio per prevenire le punture dell'insetto, come già ribadito più volte sottolinea l'Ulss 5 in una nota - è quello di utilizzare repellenti cutanei e per l'ambiente, schermare porte e finestre con zanzariere, svuotare spesso sottovasi e ciotole d'acqua per evitare il ristagno dell'acqua».
I SINTOMI
Dal punto di vista dei sintomi, nell'80 per cento dei casi, spiega l'Ulss Polesana, «la malattia si presenta in maniera assolutamente asintomatica, ovvero si contrae e se ne guarisce senza evidenziare alcun sintomo. Nel 20 per cento dei casi si possono avere delle leggere febbri, mentre solo in meno dell'uno per cento della popolazione infettata, in particolare nei soggetti anziani e debilitati, si possono presentare problemi neurologici».
La maggior parte delle persone infettate con il West Nile, ribadisce nelle sue linee guida anche il Centro studi malattie esotiche (Cesme), non sviluppa segni clinici. Nelle aree endemiche la sintomatologia si evidenzia nel 20% circa dei soggetti colpiti, con una sindrome simil-influenzale caratterizzata da un periodo di incubazione di circa 2-14 giorni, con febbre, mal di testa, mal di gola, dolori muscolari e articolari, nausea.
SINTOMI DELL'INFLUENZA
Meno dell'1% dei casi presenta grave sintomatologia neurologica classificabile in tre sindromi principali: meningite, encefalite, poliomielite. Il virus West Nile è trasmesso sia negli animali che all'uomo tramite la puntura di zanzare infette. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.
CAVALLI A RISCHIO
Il virus infetta diversi mammiferi, soprattutto cavalli, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri. E' importante sottolineare che il virus non si trasmette da persona a persona, né da cavallo a persona attraverso la puntura di una zanzara infetta a causa dei bassi livelli di viremia.
PIANO DI SORVEGLIANZA
In Italia è attivo uno specifico piano di sorveglianza epidemiologica, rafforzato nelle regioni dove ormai il virus è attestato. La risposta da parte delle Amministrazioni è una battaglia, apparentemente persa in partenza, contro le zanzare. Fra l'altro, lo scorso novembre era arrivato un richiamo da parte del Ministero della Salute, con la risposta del sottosegretario Davide Faraone alle due interrogazioni presentate dall'allora parlamentare polesano Diego Crivellari: «L'Ulss Polesana era la sottolineatura - ha inteso precisare che sia nel 2016 che nel 2017 non tutti i Comuni ubicati nel territorio aziendale hanno posto in atto le misure di intervento necessarie per controllare la popolazione delle zanzare. Alcuni Comuni hanno realizzato un numero di interventi larvicidi insufficiente, altri hanno effettuato solo interventi adulticidi e taluni nessun intervento. Inoltre, molte Amministrazioni comunali hanno avviato con ritardo le attività di lotta larvicida. Nel 2017 alla proposta di un appalto complessivo di disinfestazione, coordinato dall'azienda Polesana, ha aderito circa il 25 per cento dei Comuni del territorio aziendale, in quanto la maggior parte dei Comuni ha messo in atto misure di disinfestazione affidandosi a diverse ditte appaltatrici. Tale modalità operativa non ha consentito un'azione pienamente efficace, in quanto gli interventi sono svolti a macchia di leopardo».
F.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci