La polemica sul biologo per la Pma del San Luca

Lunedì 20 Marzo 2017
(F.Cam.) Un bando che ha fatto discutere, perché escludeva gli obiettori. Una scelta di buonsenso, trattandosi, in questo caso, dell'obiezione di coscienza relativa alla legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita e dell'assunzione di un biologo per il laboratorio Pma (procreazione medicalmente assistita) di Trecenta. In sostanza, come ha spiegato lo stesso presidente della regione Luca Zaia difendendo la scelta del direttore generale Antonio Compostella, qui si tratta di far nascere i bambini: «Siamo per la vita - ha detto il governatore del Veneto - Questa Regione ha fatto da tempo la scelta di agevolare la procreazione assistita e su questa strada non si torna indietro. Trovo singolare che si obietti sul concepimento e che addirittura si polemizzi sul fatto che una struttura sanitaria faccia il possibile, rispettando leggi e regole, per garantirlo».
«Trattandosi di selezione per dirigente biologo specifica per l'attività di laboratorio Pma era la postilla inserita nel bando pubblicato dall'Ulss di Rovigo lo scorso novembre -, considerata la sostanziale infungibilità della figura professionale ricercata, costituisce giusta causa di recesso dell'Azienda l'eventuale comunicazione da parte del dirigente di obiezione di coscienza all'attività di Pma, in quanto la prestazione lavorativa diverrebbe oggettivamente inesigibile».
Sulla vicenda non erano mancate le polemiche ovviamente, sebbene l'incarico in questione non risulti compreso tra quelli, come l'interruzione di gravidanza, per i quali la legge prevede espressamente la possibilità di dichiarare l'obiezione di coscienza.
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