L'export sale 1,4 miliardi di euro Bene agroalimentare e farmaceutica

Giovedì 24 Maggio 2018
L'export sale 1,4 miliardi di euro Bene agroalimentare e farmaceutica
SVILUPPO
ROVIGO L'export complessivo del Polesine ha segnato nel 2017 un valore di quasi 1,469 miliardi di euro, con una crescita dell'8,3 per cento rispetto al dato 2016 di 1,356 miliardi. Meno di un mese fa i dati esposti durante l'assemblea di un altro istituto di credito attivo nel territorio, RovigoBanca, indicavano indizi di ripresa nella congiuntura, ma non consistenti come nelle altre province vicine. Almeno per le esportazioni, tuttavia, il Polesine con il più 8,3 per cento fa meglio della media Nordest più Emilia-Romagna (più 6,6 per cento) nel 2017.
I NUMERI
Guardando in dettaglio i settori del comparto manifatturiero, meccanica (292,8 milioni di euro) e agroalimentare (275,9 milioni) valgono nel 2017 quasi il 42 per cento dell'intero export del Polesine. Entrambi sono in netta crescita rispetto al 2008, ma i settori che dal periodo pre-crisi hanno fatto registrare lo sviluppo più forte in termini percentuali, sono altri. L'export del comparto farmaceutico polesano, per esempio, è quasi quintuplicato a 90,9 milioni di euro nel 2017.
Le forniture mediche e dentistiche hanno più che raddoppiato le esportazioni (più 103,2 per cento con 48,4 milioni di euro nel 2017) e l'export dell'elettronica ha fatto segnare il più 128,5 per cento rispetto al 2008, raggiungendo il valore economico di 22 milioni di euro nel 2017.
L'agroalimentare in Polesine, secondo le elaborazioni di Intesa Sanpaolo su dati Istat, ha aumentato l'export del 30,4 per cento nel confronto tra 2008 e 2017 (da 211,5 a 275,9 milioni di euro), in particolare con i settori bevande (da 1,5 a 44,3 milioni di euro) e agricoltura: quest'ultima ha aumentato le esportazioni da 56,3 milioni di euro nel 2008 a 71,8 milioni nel 2017 (+27,5 per cento).
META LA FRANCIA
I principali mercati di sbocco del comparto agroalimentare sono stati la Francia (52,8 milioni di euro), che ha registrato una crescita a doppia cifra tra il 2017 e il 2016, e poi Germania (52,3) e Spagna (32,9).
La Germania resta il principale importatore del distretto ittico veneto, anche se i mercati dove l'export della filiera ittica veneta è cresciuto di più rispetto al 2016 sono l'Austria, l'Ungheria, la Croazia, i Paesi Bassi, il Regno Unito e la Grecia.
All'interno dell'agroalimentare, l'export di pesca e lavorazione pesce dal Polesine è ancora sotto (meno 9,8 per cento) al livello del 2008: allora ammontava a 47,7 milioni di euro, ma oggi con 43 milioni vale comunque il 26,9 per cento dell'intero export agroalimentare polesano, guidato dai settori alimentari (116,8 milioni di euro) e agricoltura (71,8).
IL PROGETTO
Assieme al report Rovigo e l'eccellenza del comparto ittico è stato presentato anche il Progetto Noccioleti, nato dalla collaborazione tra Intesa Sanpaolo e un noto marchio internazionale di biscotti, per incentivare le coltivazioni di nocciole: il bacino potenziale in provincia di Rovigo è stimato in 100 ettari circa.
VALUTAZIONI
Il Gruppo Intesa Sanpaolo presidia il Polesine con 49 filiali che gestiscono circa 116mila clienti. Nel 2017 sono stati erogati al territorio finanziamenti a medio e lungo termine per 226,8 milioni di euro.
«In un quadro favorevole dell'economia mondiale - ha commentato Giovanni Foresti - anche l'Italia registra per il terzo anno consecutivo valori in crescita, anche se le potenzialità sono ridotte rispetto alle economie emergenti e a quelle più mature come la Germania. Nel 2018 è atteso un aumento degli investimenti in macchinari non solo per rinnovarli, ma anche per una crescita della capacità produttiva».
N.Ast.
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