L'EVENTO
ROVIGO Non sempre bagnata fa rima con fortunata. Perché la fiera,

Lunedì 22 Ottobre 2018
L'EVENTO ROVIGO Non sempre bagnata fa rima con fortunata. Perché la fiera,
L'EVENTO
ROVIGO Non sempre bagnata fa rima con fortunata. Perché la fiera, ieri, ha perso la sua grande giornata, la domenica pomeriggio che da sempre è il momento clou.
Il maltempo arrivato nel primo pomeriggio, infatti, ha fatto scappare chi era già venuto anche da fuori città al mattino per concedersi tutta la giornata tra le bancarelle e un pranzo per strada con piadine, panini e altro, se non al ristorante. E ha tenuto a casa chi aveva intenzione di venire come sempre subito dopo pranzo per fermarsi fino a sera.
Il panorama pomeridiano era desolante, con poca gente in giro e tante bancarelle chiuse. La situazione a quel punto non è più migliorata, visto che qualche goccia ogni tanto è caduta ancora, per poi rimettersi a piovere la sera. Un po' di rodigini sono riapparsi per le strade e tra le bancarelle che riaprivano quando si poteva, ma era impossibile il salvataggio della giornata migliore di tutti i quattro della fiera, quella più attesa dagli ambulanti.
Certo ci sarà ancora il marti franco domani, ma sarà soprattutto la giornata dei rodigini, non dei visitatori da fuori città e addirittura fuori provincia, bloccati dal lavoro.
EXPOROVIGO
Gli amanti della qualità troveranno pane per i loro denti al Censer. Fra gli stand presenti alla fiera campionaria che chiuderà i battenti domani, ce n'è anche uno dal sapore particolare. È quello allestito, nel padiglione E, dal Sindacato provinciale panificatori che aderisce a Confcommercio. «Obiettivo della nostra presenza - spiega il presidente Bruno Rondina - è quello di sensibilizzare i consumatori sul fatto che se il pane è fresco, genuino, impastato ogni notte dal fornaio artigianale, non solo rappresenta un elemento principe della dieta mediterranea, ma è fonte importante di salute e benessere: al di fuori dei nostri forni artigiani, il pane viene spesso venduto come fresco, mentre è surgelato, precotto e composto da materie prime che in gran parte provengono dall'Est europeo. Come Federazione panificatori chiederemo una legge che obblighi l'evidenza in etichetta della data e luogo di produzione e di certificare la provenienza e la tracciabilità degli ingredienti del pane».
L'invito è soprattutto a chi il pane lo deve consumare. «Forse non tutti sanno che c'è pane e pane si legge nel volantino distribuito allo stand, con tanto di ricetta della torta moia, insieme a tanti prodotti per gustare la differenza - l'Organizzazione mondiale della sanità raccomanda un consumo giornaliero di pane pari a 250 grammi, ma quello fresco, genuino, impastato e sfornato in giornata, lo trovi solo dal tuo fornaio di fiducia».
Francesco Campi
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