L'EMERGENZA
ROVIGO Tre polesani sono ricoverati in rianimazione con prognosi

Sabato 19 Gennaio 2019
L'EMERGENZA
ROVIGO Tre polesani sono ricoverati in rianimazione con prognosi riservata perché colpiti da complicanze gravi dell'influenza. A sorprendere è che i casi gravi di influenza siano di persone relativamente giovani. Si tratta, infatti, di una donna di 38 anni al settimo mese di gravidanza: è residente in Polesine, ma è ricoverata in rianimazione a Padova per una gravissima forma influenzale. Per lei la prognosi è riservata, così come per un uomo di 64 anni affetto da pluripatologie croniche: è ricoverato in rianimazione a Rovigo, in seguito a un peggioramento delle sue condizioni dovuto all'influenza. Il terzo ricoverato polesano in rianimazione a causa dell'influenza è una donna di 56 anni: è gravata da patologie croniche ed è all'ospedale di Adria per un repentino peggioramento dovuto all'influenza: anche per lei la prognosi è riservata.
CORSA ALL'OSPEDALE
Negli ospedali polesani si registrano altri ricoveri correlati all'influenza, ma non così gravi come quelli comunicati ieri dall'azienda sanitaria Ulss 5, impegnata ad attivare una task force contro l'influenza: come nel 2018, sarà un gruppo di lavoro multidisciplinare a monitorare lo sviluppo dell'epidemia e ad attivare tutte le forme di contrasto per affrontare il picco influenzale. Proprio nell'ultimo periodo sono infatti aumentati i ricoveri in tutti gli ospedali pubblici e nelle strutture convenzionate, con le prime cure erogate dalle divisioni di pronto soccorso.
Oltre ai tre polesani colpiti in maniera grave, dunque, qual è la situazione nei pronto soccorso degli ospedali del territorio?
«Lo scorso fine settimana si è già verificata una situazione impegnativa di affluenza in pronto soccorso per casi di influenza, legata forse - spiega il direttore generale dell'Ulss 5 Antonio Compostella - all'indisponibilità nel weekend dei medici di medicina generale. Invece di rivolgersi alla guardia medica, si preferisce il pronto soccorso».
Avete notato più accessi per bambini, adulti o anziani?
«Sono soprattutto gli anziani che arrivano in pronto soccorso, mentre negli altri giorni della settimana l'andamento degli afflussi è nella normalità, fino a questo momento».
SINTOMI DEBILITANTI
L'influenza, tuttavia, s'è manifestata anche in Polesine in maniera importante per numero di casi e forma clinica: l'Ulss locale spiega che è un'influenza dura, difficile, con febbre alta, tosse, dolori articolari e occlusione nasale. L'ondata pesante della forma influenzale, giunta in questa settimana, si manifesta con sintomi e decorso fortemente debilitanti, soprattutto in pazienti anziani e fragili, e negli adulti con patologie croniche o invalidanti. «Il picco dell'influenza - continua il direttore generale Compostella - è previsto quest'anno per la fine di gennaio e l'inizio di febbraio in Veneto. Ma l'incidenza potrà variare da zona a zona. Stavolta la rilevanza clinica è più impattante rispetto a quella di un anno fa: l'influenza è più dura e, diciamo, batte di più. Anche se questi non sono termini propriamente clinici, servono a dare il senso della situazione, dato che l'influenza si sta manifestando con sintomi che compromettono maggiormente l'organismo, come la febbre più alta».
VACCINI INDISPENSABILI
Per prevenire l'influenza e le malattie da raffreddamento non vanno dimenticati, insieme alla vaccinazione antinfluenzale, anche alcune regole da seguire: ad esempio, fare attenzione ai cambi di temperatura repentini, evitare i luoghi troppo affollati, lavare spesso le mani e arieggiare gli ambienti. A rinforzare il sistema immunitario contribuiscono l'attività fisica e le abitudini alimentari: cibi ricchi di vitamine e di sali minerali sono fondamentali per la prevenzione.
Nicola Astolfi
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