Iscrizioni in picchiata, Cna licenzia personale

Martedì 20 Marzo 2018
ARTIGIANATO IN CRISI
ROVIGO La crisi delle imprese artigiane polesane si ripercuote pesantemente sulla Cna che si vede costretta a tagliare posti di lavoro. Tre i licenziamenti individuali già scattati ed altri 15 quelli per i quali sono state avviate le procedure di dimissioni dei dipendenti dell'organizzazione di tutela e rappresentanza delle imprese artigiane della provincia di Rovigo. In tutto, quindi, sono 18 i lavoratori della galassia polesana della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa coinvolti dal momento di difficoltà del settore.
I SETTORI IN DIFFICOLTÀ
In particolare, a soffrire maggiormente della crisi sono quelli del Caf, il centro di assistenza fiscale che si occupa di consulenza e gestione delle pratiche delle piccole imprese associate. Che sono sempre meno. E che, quindi, rendono sovrabbondante il sistema di assistenza che era stato costruito negli anni per rispondere efficacemente alle loro esigenze.
TAVOLO CON I SINDACATI
Il direttore della Cna rodigina Alessandro Monini spiega, addolorato, che «è già stato aperto il tavolo con i sindacati: sono stati seguiti tutti i passaggi previsti per l'apertura di questo tipo di procedure». Si limita a questa laconica affermazione, non addentrandosi in spiegazioni su una situazione che riguarda, a spanne, oltre un quarto del totale dei lavoratori della Cna di Rovigo, che conta su circa 60 dipendenti, divisi nelle varie articolazioni: oltre al corpo principale, il Caf, il patronato Epasa-Itaco e il Centro servizi artigiani polesani, società cooperativa con finalità mutualistiche, il cui scopo principale è quello di acquistare, produrre ed offrire beni, servizi ed occasioni di lavoro ai membri soci a condizioni più vantaggiose di quelle che singolarmente otterrebbero dal mercato.
SINERGIA CON LE IMPRESE
Lo scopo principale della Cna, infatti, è quello di affiancare le piccole e medie imprese artigiane «nel percorso di crescita e sviluppo, offrendo tutela, rappresentanza, informazione, formazione, servizi e lobbing nei confronti dei decisori pubblici». Assistenza continua e formazione sono in buona sostanza i due principali ambiti di azione dell'associazione, ma in questo momento il problema sembra essere rappresentato dal crollo del numero degli associati. Dovuto proprio al fatto che il numero delle piccole e medie imprese artigiane in Polesine continua a calare di mese in mese.
CALO DI IMPRESE ISCRITTE
Un'emorragia costante che non si arresta e che vede la Provincia di Rovigo al 15esimo posto nazionale fra le province dove è maggiore il calo. A tamponarlo, solo la vitalità degli imprenditori stranieri, il cui numero, invece, continua a crescere. A livello complessivo, secondo i dati di Infocamere relativi al periodo gennaio-settembre 2017, in Polesine le imprese attive sono scese a 24.660 dalle 24.882 del 2016. Un calo netto di oltre 400 unità, dovuto fra l'altro alla differenza fra le imprese cessate e le imprese neonate. E fra quelle cessate, anche tante associate Cna. Guardando alla sottocategoria delle imprese artigiane, infatti, il calo registrato è dalle 6.597 del 2016 alle 6.470 del 2017. Per capire la dimensione della contrazione, il dato del 2009 vedeva attive 7.485 imprese artigiane.
TREND PREOCCUPANTE
Lo scorso ottobre proprio il presidente della Cna Davide Gazzieri era intervenuto per segnalare questo preoccupante trend: «Nel periodo 20092016 le imprese artigiane della provincia di Rovigo registrano una diminuzione dell'11,5 %, da 7.485 imprese a 6.623, con una contrazione maggiore sia rispetto alla media regionale (-9,5 %) sia rispetto alla media nazionale (-9,2 %), con un effetto dirompente che incide pesantemente nell'economia del nostro territorio». E uno degli effetti, pesantissimo e dirompente, è proprio la crisi della stessa Cna di Rovigo, che per effetto del minor numero di aziende iscritte si vede costretta ad un pesantissimo giro di vite sui propri dipendenti.
Francesco Campi
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