Iras, inchiesta per peculato: «Tutto regolare già dal 2016»

Venerdì 16 Novembre 2018
IL PROCESSO
ROVIGO Albertino Stocco e Pasquale Bongiorno non hanno intascato un euro, eppure si trovano a processo a rispondere della gravissima ipotesi di reato di peculato con la Regione costituita parte civile. Si è tenuta ieri una nuova udienza del processo che vede imputati l'ex presidente e l'ex direttore dell'Iras per una vicenda che risale a cinque anni fa e che riguarda una parte della quota del fondo per la non autosufficienza, stanziata dalla Regione per i pazienti, non direttamente accreditata agli ospiti, ma, dal 2010 al 2013, utilizzata per le spese dell'ente. Come spiegato dalla dottoressa Domenica Lucianò, responsabile del Distretto socio-sanitario dell'Ulss, chiamata come testimone dall'accusa, con le due delibere regionali del 2009 e del 2011 erano stati accreditati all'Iras perché li versasse ai beneficiari 525mila euro: «148mila erano stati erogati agli ospiti, 61mila sono stati restituiti, gli altri 315mila erano quelli che l'Iras dichiarava di aver compensato agli ospiti». Dichiarazioni che hanno fatto gongolare la difesa, affidata all'avvocato Caterina Furfari. Eppure il caso era stato al centro di una battaglia politica interna al centrodestra, con l'allora capogruppo del Pdl Aldo Guarnieri che, in rotta con il sindaco Bruno Piva, aveva chiesto il commissariamento dell'Iras. Proprio Guarnieri, avvocato, ieri è stato sentito come testimone ed ha spiegato di aver formalizzato la denuncia da cui è scaturita l'indagine dopo aver ricevuto in Comune un esposto anonimo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci