«Investimenti possibili con la fusione»

Venerdì 24 Marzo 2017
(A.Gar.) Per non bloccare i potenziali investimenti, la fusione tra Polesine Acque e Cvs si deve fare. È quanto emerge dalla parole degli amministratori della società polesana Alessandro Ferlin (presidente), Manuela Nicoletti (componente cda) e Roberto Segala (direttore generale). La situazione debitoria vede una pendenza annuale fino al 2023 di circa 4 milioni di euro tra pregresso e attuale con i Comuni che fanno parte della spa dell'acqua polesana e di circa 6 milioni con le banche tra affidamenti a breve, mutui e i 12 milioni di idrobond che andranno estinti nel 2034. «I conti sono in regola e rientrano nella normalità degli investimenti - dichiara Ferlin - Così come quelli i costi del personale, attorno agli 8 milioni annui, con soli quattro dirigenti rimasti sulle 149 persone impiegate nel 2016. Allo stesso tempo stiamo pagando in maniera regolare i fornitori e siamo riusciti a contenere costi per circa 700mila euro dalla chiusura dei contratti con Veolia (Sodea)». I prossimi mesi saranno comunque decisivi per la creazione del polo Acque Venete che dovrebbe andare ad interessare ben cinque province. «Per costituire l'assemblea straordinaria è necessario che ci sia il 66,7% delle quote disponibili a capitale e per far passare la delibera sulla fusione sono sufficienti i 2/3 delle stesse. Ad oggi circa il 16% dei comuni ha dato parere favorevole, tra cui Villadose, Castelmassa, Ceneselli, Villamarzana, Badia e Canaro. Nei prossimi giorni altri seguiranno e penso si possa arrivare ad una soluzione definitiva tra aprile e maggio. Una fusione che vedrà Cvs avere il 77,6% e Polesine Acque il 22,4% con rispettivamente tre e due membri del cda per tre anni, e che auspichiamo perché con l'attuale situazione economica non possiamo permetterci uno stallo di sei anni». Investimenti che devono coprire il mantenimento e l'efficienza delle reti idriche e fognarie che coinvolgono circa 4mila chilometri di condotte in Polesine, ma anche per efficienza energetica e qualità ambientale, senza andare a rincarare, stando alle parole degli amministratori, tariffe già tra le più alte in regione.
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