In Polesine si fa il pieno più a buon mercato d'Italia

Venerdì 27 Aprile 2018
I NOSTRI SOLDI
ROVIGO Il Polesine è la provincia con i prezzi dei carburanti più bassi, nonostante i valori di benzina e diesel siano tornati ai massimi dal 2015. Prezzi così alti non si vedevano da tre anni, rileva Staffetta quotidiana che settimanalmente elabora le medie dei dati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo economico.
I PREZZI
L'Osservatorio registra i prezzi praticati alle pompe delle stazioni di servizio su circa 14 mila impianti e l'ultima rilevazione in ordine di tempo è quella di mercoledì alle 8. Queste le medie in euro/litro nel periodo 18-25 aprile: self service: benzina a 1,580 (+11 millesimi), diesel a 1,452 (+12 millesimi). Servito: benzina a 1,695 (+10 millesimi), diesel a 1,568 (+11 millesimi). Gpl a 0,632 (invariato), metano a 0,963 euro/kg (invariato). Dunque, continua la corsa dei prezzi settimanali, e tra i marchi maggiori e le pompe bianche lo sconto si è ampliato. In particolare, nel fai da te: la benzina, in media, si paga in meno 3,8 centesimi con il self service alle pompe bianche, e 13,8 centesimi in meno sul servito; mentre sul diesel lo sconto è rispettivamente di 3,3 centesimi (self service) e 13,9 centesimi (servito).
LA MENO CARA
Rovigo è la provincia che, malgrado i rincari, fa registrare i prezzi più convenienti, e precede Caserta, Pescara, Benevento e Ragusa tra le prime cinque. La provincia con i prezzi dei carburanti più cari d'Italia, invece, è Bolzano. Nel periodo 18-25 aprile, i prezzi in Polesine per la benzina al self service hanno registrato alle pompe bianche, tra i valori più bassi, 1,479 euro al litro il 18 aprile in Statale Adriatica e 1,484 a Rovigo il 23 aprile. Per quanto riguarda il diesel self service sempre alle pompe bianche, nello stesso periodo i prezzi locali ai minimi erano compresi tra 1,369 euro al litro il 18 aprile a Rovigo e ancora in Statale Adriatica, e 1,37 a Villadose e 1,379 euro al litro il 23 aprile ancora a Rovigo e Villadose.
Sono ai minimi anche i margini lordi, cioè la componente di prezzo che remunera i costi di distribuzione (stoccaggio, distribuzione primaria e secondaria, costi di commercializzazione, margine del gestore e margine industriale). Il margine lordo è circa il 10% del totale. Oltre al 22% di Iva incidono ancora le accise per la guerra in Etiopia (1935-36), la crisi di Suez (1956), la ricostruzione del dopo Vajont (1963), l'alluvione di Firenze (1966), la guerra in Libano (1983), la guerra in Bosnia (1996), i terremoti del Belice (1968), Friuli (1976), Irpinia (1980), e quelli più recenti in Abruzzo (2009) ed Emilia-Romagna (2012), e per le alluvioni in Liguria e Toscana (2011), oltre al decreto Salva Italia del 2011.
Nicola Astolfi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci