Il voto sulla fusione Polacque-Cvs apre lo scontro totale nel partito

Lunedì 24 Aprile 2017
Seduti, Churchill, Roosevelt e Stalin. In piedi, davanti a una dello foto simbolo della Seconda Guerra mondiale, il senatore Batolomeo Amidei e il vicesindaco di Rovigo Ezio Conchi. Uno scatto durante il loro viaggio a Yalta, non privo di inconvenienti diplomatici, per immortalarsi nel luogo dove nel febbraio 1945 si tenne la conferenza sulla fine del conflitto e la nascita dell'Onu. Fonte di ispirazione, forse, per le battaglie che li attendono in Polesine. Proprio l'Onu, fra l'altro, da anni fa presente il crescere dei conflitti per le risorse idriche.
E l'acqua, paradossalmente, è stata proprio la benzina sulle tensioni interne a Forza Italia, divampate con il dibattito sulla fusione fra Polesine acque e Cvs. Nel corso del consiglio dello scorso 20 aprile, i due consiglieri azzurri presenti, il capogruppo Vani Patrese, per il sì, e Giacomo Sguotti, contrario, si sono divisi e battibeccati. «Come Forza Italia voto no», ha rimarcato Sguotti. Proprio in calce alla foto pubblicata su Facebook da Amidei, Patrese nota: «Qui ormai c'è la guerra. Ora dobbiamo passare all'attacco e ci divertiremo. Sindaco e Gasparetto ci hanno attaccato in maniera secondo me sleale». Massimo Gasparetto, ex coordinatore comunale di Forza Italia e marito di Cristina Folchini che attualmente è presidente di Asm Set, ma alla quale da più parti si sostiene possa esser affidato il ruolo di vicesindaco ricoperto da Conchi, replica secco: «Caro Vani, l'unica cosa sleale è quello che hai fatto tu contro la tua maggioranza. Io ho fatto tanti anni il consigliere e non sono mai andato contro la maggioranza, tanto meno in cose che non conoscevo. E se fosse successo, avrei fatto scelte in linea con quello che facevo. Pensaci bene. Ciao».
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