Il vescovo Pavanello espelle la Onlus

Giovedì 29 Giugno 2017
Il vescovo Pavanello espelle la Onlus
La vie legali sono infinite. E a Rovigo è scoppiato un contenzioso in punta di diritto. Canonico. Arrivato fino alla scrivania di Papa Francesco in persona. Al centro della questione, la beata polesana Maria Bolognesi, mistica di Bosaro. Il vescovo di Rovigo Pierantonio Pavanello, infatti, ha decretato che «il Centro Beata Maria Bolognesi Onlus non viene riconosciuto nella sua attuale veste giuridica come attore della causa di canonizzazione e pertanto unico attore della medesima causa rimane la Diocesi di Adria-Rovigo». Apriti cielo: il presidente del Centro, l'avvocato Luigi Faraon, ha subito inviato una lettera al vescovo pregandolo di tornare sui suoi passi. Davanti al rifiuto, ecco l'atto di impugnazione del decreto del vescovo del 30 marzo al cardinale Kevin Joseph Farrel, Prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, al cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi, nonché al Pontefice. Nel testo si fa presente come «il Centro ha sostenuto da solo tutti gli oneri per la beatificazione di Maria Bolognesi, trovando nel suo percorso non poche difficoltà da parte della Diocesi di Adria Rovigo, che non era parte attrice, ed ora si vede espulso con ignominia con tanto di Notificazione Vescovile, per il solo fatto che l'associazione si è trasformata in Onlus».
Una decisione che Faraon, definisce in una dura nota «insostenibile» e un «inaudito abuso», oltre che in contrasto con la prassi, anche della vicina Diocesi di Padova: «Il Centro rinuncia a comprendere le reali motivazioni di un simile modo di porsi del vescovo di Rovigo, rilevando tuttavia l'assurdità che si arroghi la potestà di minare la libertà costituzionale di associazione e, ignorando l'insegnamento del Concilio Ecumenico Vaticano II, lo stesso vescovo non esiti a ostacolare e limitare la collaborazione dei laici nelle attività pastorali, mentre la carenza di sacerdoti si acutizza». In una lettera inviata al vescovo e per conoscenza a tutti i sacerdoti della diocesi, si sottolinea invece come «nel primo incontro con lei abbiamo avuto quasi la sensazione che abbia preso paura del messaggio della beata Maria Bolognesi e i fatti, a nostro avviso, comprovano che si voglia silenziare. Ora, essendo la decisione demandata a Sua Santità Papa Francesco, siamo tutti fiduciosi e non vi saranno né vincitori, né vinti, ma solo il trionfo di Dio misericordioso».
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