IL PROCESSO
ROVIGO Oggi davanti al giudice Raffaele Belvederi si aprirà

Mercoledì 21 Febbraio 2018
IL PROCESSO ROVIGO Oggi davanti al giudice Raffaele Belvederi si aprirà
IL PROCESSO
ROVIGO Oggi davanti al giudice Raffaele Belvederi si aprirà il processo al maresciallo dei carabinieri Marco Pegoraro, già comandante della stazione di Sant'Urbano (Padova), a giudizio per aver esploso il colpo di pistola che il 29 luglio 2015 ha ucciso Mauro Guerra, 32 anni, per il quale era stato richiesto un Tso, un trattamento sanitario obbligatorio. Un processo chiamato a far luce su una tragedia che ha aperto una ferita profonda non solo nella famiglia della vittima, assumendo fin da subito una portata che ha travalicato i confini della piccola Carmignano, che ne è stata teatro.
VERTICE SULLA SICUREZZA
Il Tribunale di Rovigo ha la competenza territoriale ed è qui che verrà giudicato l'imputato, per il quale nell'udienza preliminare il capo d'imputazione è stato modificato da quello formulato inizialmente di omicidio volontario in eccesso di legittima difesa. Sui social network la notizia dell'apertura del processo è rimbalzata veloce. «Informiamo tutti i nostri ragazzi che mercoledì 21 febbraio sarà presente una delegazione di Ultras Padova alla prima udienza del processo. Questa è una vicenda che abbiamo seguito da subito come tifoseria e che ci vede sensibili come su tante altre situazioni simili» è il post che compare sulla pagina Facebook Ultras Padova - Tribuna Fattori, con i tifosi del Brescia che hanno promesso di presenziare a loro volta, mentre sulla pagina Verità per Mauro Guerra l'annuncio è: «Mercoledì 21 febbraio si svolgerà l'udienza filtro del processo per l'omicidio di Mauro Guerra. L'udienza è a porte aperte, invitiamo tutti coloro che vogliono verità e giustizia per Mauro a presenziare in aula a fianco della famiglia. In questa udienza verrà stilato il calendario delle udienze successive e verrà decisa la lista dei testimoni».
TAM-TAM SUI SOCIAL
Un quadro che ha fatto scattare una serie di misure di sicurezza intorno al palazzo di giustizia rodigino. Ieri mattina c'è stato un incontro fra il presidente del Tribunale Angelo Risi, il questore Salvatore Fabio Cilona e il comandante provinciale dei carabinieri Antonio Rizzi. Su richiesta della Questura, il Comune ha emesso un'ordinanza con la quale, per ragioni di ordine e sicurezza pubblici, viene disposto dalle 7 alle 16, il divieto di sosta con rimozione coatta nei tratti di via Verdi e di via Mazzini prospicienti il perimetro del Tribunale.
Anche il Gruppo 215 di Rovigo di Amnesty Italia, ha diramato una nota nella quale sottolinea come oggi prenda il via «quel processo cui la famiglia Guerra si affida per avere risposte alle domande, tante, che ancora non ne hanno avute. Da dove saltò fuori quella procedura di trattamento obbligatorio sanitario, non firmata dal sindaco e nei confronti di una persona sconosciuta ai servizi psichiatrici di zona? Cosa successe nella mezz'ora che Mauro trascorse nella caserma dei carabinieri? Perché era così necessario inseguirlo e arrestarlo, peraltro senza un mandato? Non c'erano alternative che colpirlo a morte? L'anno scorso abbiamo avuto l'onore di ospitare la sorella Elena al festival Voci per la libertà a Rosolina, dove raccontò la tragica storia di suo fratello e con dignità e senza nessuna rabbia chiese giustizia. Noi di Amnesty International cercheremo di seguirlo e assieme a Elena e alla sua famiglia, chiederemo anche noi giustizia per Mauro».
Francesco Campi
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