VIABILITÀ
ROVIGO Alzando gli occhi in su, l'immagine non è delle più rassicuranti. Non solo il grande viadotto autostradale che attraversa l'Adige all'altezza di Concadirame non ha una bella cera, con i tondini di ferro del cemento armato ormai a nudo e arrugginiti, ma la presenza di uno strano puntello, con due pali da impalcature zeppati con due tavolette di ferro, non offre certo l'immagine della sicurezza.
I ponti, dopo la tragedia dello scorso 14 agosto, il crollo del viadotto Polcevera di Genova, il cosiddetto ponte Morandi, sono osservati speciali in tutta Italia. E anche le rassicurazioni formali, che per quanto riguarda la nostra regione sono arrivate da Anas, Veneto Strade e tutte le concessionarie autostradali, non sembrano dissipare i sospetti sul reale stato di salute di molte infrastrutture.
È per questo che un lettore ci ha inviato foto eloquenti del viadotto dell'A13, fotografate proprio dalla sponda destra dell'Adige. Già da tempo le reti che sono state messe per evitare che i calcinacci potessero cadere su via Bassa, che corre parallela al fiume, non appaiono come indice di ottima manutenzione. Tuttavia, bisogna anche considerare che la solidità dal punto di vista della statica non dipende certo da piccoli dettagli come, appunto, il cemento un po' deteriorato.
La prudenza, però, non è mai troppa, anche perché proprio dopo le attenzioni mediatiche in seguito alla tragedia di Genova, è emerso che Autostrade per l'Italia aveva installato un sistema di monitoraggio su sei cavalcavia, ma non sul ponte Morandi. Uno dei sei sorvegliati speciali è proprio il cavalcavia autostradale di Villamarzana, recente, ma realizzato da una ditta coinvolta in inchieste su camorra e appalti, tanto che altre opere che ha realizzate, sono addirittura finite sotto sequestro, come il cavalcavia di Ferentino sulla A1, chiuso per ordine della Procura di Roma fino all'esecuzione di lavori di messa in sicurezza.
F.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA ROVIGO Alzando gli occhi in su, l'immagine non è delle più rassicuranti. Non solo il grande viadotto autostradale che attraversa l'Adige all'altezza di Concadirame non ha una bella cera, con i tondini di ferro del cemento armato ormai a nudo e arrugginiti, ma la presenza di uno strano puntello, con due pali da impalcature zeppati con due tavolette di ferro, non offre certo l'immagine della sicurezza.
I ponti, dopo la tragedia dello scorso 14 agosto, il crollo del viadotto Polcevera di Genova, il cosiddetto ponte Morandi, sono osservati speciali in tutta Italia. E anche le rassicurazioni formali, che per quanto riguarda la nostra regione sono arrivate da Anas, Veneto Strade e tutte le concessionarie autostradali, non sembrano dissipare i sospetti sul reale stato di salute di molte infrastrutture.
È per questo che un lettore ci ha inviato foto eloquenti del viadotto dell'A13, fotografate proprio dalla sponda destra dell'Adige. Già da tempo le reti che sono state messe per evitare che i calcinacci potessero cadere su via Bassa, che corre parallela al fiume, non appaiono come indice di ottima manutenzione. Tuttavia, bisogna anche considerare che la solidità dal punto di vista della statica non dipende certo da piccoli dettagli come, appunto, il cemento un po' deteriorato.
La prudenza, però, non è mai troppa, anche perché proprio dopo le attenzioni mediatiche in seguito alla tragedia di Genova, è emerso che Autostrade per l'Italia aveva installato un sistema di monitoraggio su sei cavalcavia, ma non sul ponte Morandi. Uno dei sei sorvegliati speciali è proprio il cavalcavia autostradale di Villamarzana, recente, ma realizzato da una ditta coinvolta in inchieste su camorra e appalti, tanto che altre opere che ha realizzate, sono addirittura finite sotto sequestro, come il cavalcavia di Ferentino sulla A1, chiuso per ordine della Procura di Roma fino all'esecuzione di lavori di messa in sicurezza.
F.Cam.
