Il Polesine è sempre più vuoto

Lunedì 27 Marzo 2017
Il Polesine è sempre più vuoto
Che l'Italia non fosse più un Paese per giovani l'ha confermato, oltre al sentore generale, una recente statistica e che lo stesso valesse pure per il Polesine, era oltremodo preventivabile.
Ora a darne ulteriore riprova ci sono i dati Istat, che fanno percepire un costante aumento dei tassi di mortalità e il decremento di quelli di natalità. Dal gennaio 2013 al settembre 2016 (il dato completo dell'ultimo anno si dovrebbe conoscere verso giugno), si sono registrate circa seimila nascite e oltre undicimila decessi tra Adige e Po.
Il dato sugli stranieri si ferma attualmente al 2015 e registra 938 nascite nel triennio, con una media di 314 all'anno, circa il 20 per cento, a testimonianza che una buona parte del territorio cresce, o perlomeno si mantiene numericamente, grazie all'apporto di persone non autoctone. I decessi extra polesani si attestano invece sulle sole 59 unità (meno dell'uno per cento).
Tutto ciò stando solamente ai dati ufficiali e non andando a indagare sui casi di mancate registrazioni.
Allo stato civile del Comune di Rovigo nel 2016 sono state registrate 306 nuove nascite, delle quali 93 con almeno uno dei genitori stranieri (oltre il 30 per cento e 1.090 morti (solo 11 da cittadini stranieri).
Il Polesine, insomma, invecchia e muore più che autorigenerarsi, e quando lo fa è soprattutto grazie agli stranieri, che sono comunque nel complesso a loro volta in calo rispetto al 2015, un meno 1,6 per cento, e hanno un'incidenza complessiva del 7,7 per cento con oltre 18mila presenze attestate.
Il dato complessivo provinciale parla di 238mila abitanti, dei quali oltre la metà è concentrata nei sei comuni che superano le diecimila unità: Adria, Badia, Lendinara, Occhiobello, Porto Viro e ovviamente il capoluogo Rovigo, che domina con i suoi 51mila residenti. I paesi più piccoli sono, invece, sotto il migliaio di presenze e sono Calto, Canda e Villanova Marchesana, dove su 937 abitanti ben 196 (20 per cento) sono stranieri, dato seguito dal 14 per cento di Ceneselli e dal 13 per cento di Bosaro. Solo in due comuni limitrofi, Crespino e Gavello, si registra un leggerissimo saldo positivo, sotto la soglia dell'uno per cento nell'aumento di residenti, mentre restano stabili Occhiobello e Rosolina, e calano tutti gli altri fino a un massimo del 3 per cento registrato a Canda.
L'attuale differenza tra natalità e mortalità in Polesine ha un saldo negativo di media di 1.300 unità all'anno. Si suol dire ai posteri l'ardua sentenza, ma con una semplice operazione matematica, per assurdo tra circa 180 anni la popolazione locale potrebbe essere estinta.
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