Il defunto di Fasana non riposa... in pace

Domenica 20 Agosto 2017
Il defunto di Fasana non riposa... in pace
Nuovo colpo di scena sulla triste vicenda del defunto insepolto di Fasana, l'81enne, ex dipendente Pirelli, il cui corpo è ancora custodito in una cella dell'obitorio dell'ospedale Santa Maria Regina degli Angeli di Adria dal 25 febbraio scorso, data della sua morte.
La parrocchia della Beata Vergine delle Grazie di Fasana, uno dei quattro eredi di Giovanni Capato, conosciuto in paese come Livio, ha rinunciato all'eredità. Gli altri tre eredi sono la figlia di Capato, Tiziana, residente a Settimo Torinese, erede per la quota cosiddetta legittima, l'ospedale Casa Sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia), istituto di ricovero a carattere scientifico, e la fondazione Pietro Varenna di Milano, ente morale impegnato nella ricerca delle malattie mentali.
«Abbiamo avuto la notizia che la chiesa ha rinunciato alla sua quota parte il 9 agosto - commenta Tiziana Capato che analizza anche altri aspetti, a suo modo di vedere, poco chiari dell'intera vicenda -. All'indirizzo dell'istituto di Milano per esempio fa capo una società di professionisti commercialisti. A questo punto credo che si possano avere dei dubbi e ci si debba porre delle domande. Non sono disposta a cadere nelle mani di truffatori e burattinai che si tengono i soldi di mio padre con la scusa che io non adempio ai miei doveri di figlia, persone che si fanno scudo con sciocchi alibi e non escono allo scoperto. Prova ne sia che il Comune di Adria, mettendoci la faccia e senza nascondersi, ha ottenuto in 48 ore il mio nullaosta per i funerali».
Quando saranno celebrati? «Attendo comunicazioni. Provvederà a tutto il Comune. Penso dopo il 25 di questo mese».
Si parla di una donna che avrebbe fatto da tutore a suo padre negli ultimi tempi: «A Fasana conoscono bene quella signora di Baricetta che, non si sa a quale titolo, è in possesso dell'auto nuova di mio padre, del suo portafoglio e degli effetti personali che aveva in ospedale. La signora detiene ancora oggi le chiavi della casa di Fasana. Si tratta di una donna molto conosciuta contro la quale ho sporto denuncia a Settimo Torinese».
E ci sarebbero anche ulteriori aspetti da valutare per Tiziana Capato: «Ci sono movimenti bancari sospetti, conti cointestati a mio padre e a mia madre svuotati, trasferimenti di denaro da Settimo a una banca di Adria. Parte di quella somma era anche mia».
Lei oggi come si mantiene? «Con mio figlio Riccardo vivo in uno stato di indigenza con meno di 400 euro al mese. Aggiungo anche che qualcuno voleva che venisse celebrato subito il funerale di mio padre ed era pronto a pagare le esequie. Quando ho chiesto chi fosse, mi è stato riferito che avrebbe saldato la fattura all'impresa di pompe funebri ma non dovevo conoscere il nominativo del benefattore. Perché? E poi ci sono poi altri aspetti da chiarire, come alcune cadute dalle scale occorse a mia madre quando era ancora in vita».
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