«Il Comune è inadempiente»

Mercoledì 20 Settembre 2017
«Il Comune è inadempiente»
Sull'annosa vicenda delle piscine, le casse comunali rischiano di affondare. I conti di Veneto Nuoto, invece, hanno il segno più. Il bilancio 2016 si è chiuso con un utile di esercizio di 1.384 euro.
Noccioline, certo, rispetto alle cifre sul tavolo, ma nel corso del 2016 ci sono stati una serie di passaggi degni di nota e che hanno portato la società che si è costituita per la progettazione, realizzazione e gestione del nuovo polo natatorio di viale Porta Po, a chiudere l'ultimo esercizio non in perdita, con l'intero importo destinato a copertura delle perdite degli anni precedenti. E questo grazie a circa un milione di ricavi, 919.888 euro, circa 200mila in più rispetto al 2015. Di per sé la gestione non è una perdita secca.
La durata della concessione è di 25 anni dal 9 giugno 2006, momento di stipula della convenzione fra il Comune e i privati che si sono fatti carico di realizzare il nuovo impianto. Il Comune, da parte sua, ha sempre versato il proprio canone annuo di 245mila euro per l'utilizzo esclusivo di parte delle vasche. Veneto Nuoto ha affidato la gestione della piscina, con affitto di ramo d'azienda, a Padovanuoto, che possiede l'8% delle quote a fronte del 25,50% di Cles e Consorzio cooperative costruzioni di Bologna, del 25% di Guerrato spa e del 16% di Reale Mario srl. Padovanuoto, a sua volta, si avvale della Rhodigium nuoto 2006, società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata.
Dalla lettura del bilancio 2016, approvato il 26 luglio scorso, emerge come fra i crediti iscritti nell'attivo circolante, oltre a 1.465.435 del lodo Baldetti, ovvero la penale che il collegio arbitrale ha riconosciuto dovuta dal Comune a Veneto Nuoto, anche se questo verdetto è stato impugnato alla Corte d'Appello di Venezia, anche 770mila euro per fatture da emettere nel confronti di Rhodigium nuoto, ovvero soldi ancora non richiesti e ancora non pagati.
Per quanto riguarda le operazioni compiute nel 2016, ad aprile Veneto Nuoto ha venduto parte del terreno dell'ex Baldetti ad Aspiag, la concessionaria dei marchi Despar e Interspar, incassando 1.760.000 euro, girato integralmente a Unipol con il quale è aperto un mutuo. Il debito nei confronti della banca, quindi, è passato da 8.180.938 euro a 6.412.723, oltre interessi. Ed è questo l'importo che sulla base della clausola della convenzione del 2006, il Comune è chiamato a pagare. Oltre al lodo Baldetti.
Lo scorso 11 novembre, Veneto Nuoto ha notificato al Comune un atto stragiudiziale di diffida, messa in mora e contestuale domanda di arbitrato: trascorsi i 60 giorni, senza che il Comune abbia intrapreso gli opportuni provvedimenti, si legge nel bilancio, «l'intera questione sarà sottoposta, ai sensi articolo 26 della convenzione, al collegio arbitrale che tra le altre cose dovrà stabilire se i comportamenti del Comune di Rovigo costituiscono grave inadempimento da giustificare la risoluzione della convenzione stessa in danno dell'amministrazione comunale. Risulta del tutto evidente che in un simile contesto, garantire la continuità aziendale con un Comune assente o che pratica attività dilatorie risulta particolarmente difficile, anche se in questo ultimo periodo si sono fatti passi per definire in via transattiva le questioni sul tappeto e che vedono, tra le ipotesi più probabili, quella dell'intervento diretto di Asm Rovigo spa, società detenuta al 100% dal Comune di Rovigo che dovrebbe acquistare la totalità delle quote di Veneto Nuoto e quindi procedere con una ristrutturazione del debito con la banca e ridefinire il nuovo contratto per la gestione del polo natatorio; tale percorso dovrebbe ultimarsi entro il 31 dicembre».
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