Il Cinergia bruciato colpito dai vandali

Giovedì 6 Dicembre 2018
CARABINIERI
ROVIGO L'incendio che ha privato Rovigo del suo cinema, il multisala Cinergia, del quale sabato ricorrerà il primo anniversario, è una ferita ancora aperta, sulla quale qualche testa calda sembra aver voluto gettare nuovo sale. Con un raid tanto puerile quanto inqualificabile, qualcuno si è introdotto di soppiatto negli spazi vuoti e polverosi, uno scenario da film dell'orrore, con ancora i segni di quella notte di paura lasciati dal caldo e dal fumo, non per la curiosità di capire quello che nemmeno le indagini sembrano essere riuscite a portare alla luce, bensì per arraffare delle caramelle rimaste negli espositori abbandonati nel bar della struttura dall'otto dicembre dello scorso anno e portarsi via anche qualche bottiglia di superalcolico, intatta da quella sera.
Non solo, ma a confermare la natura puramente vandalica del gesto di chi si è introdotto dentro l'ex cinema, il fatto che siano stati presi anche gli estintori, non utilizzati durante l'incendio, perché le fiamme non hanno mai raggiunto il cinema, divampando all'interno del negozio sottostante, il New look, di casalinghi e oggettistica di ogni tipo gestito da un 29enne imprenditore di origini cinesi, per poi svuotarli negli spazi abbandonati, danneggiando le moquette che rendevano felpati i passi nei corridoi, aggiungendo scempio allo scempio.
LA SCOPERTA
I segni dell'incursione vandalica sono stati notati martedì mattina, lasciando ipotizzare che tutto sia avvenuto nella notte precedente, con la responsabile della struttura che ha chiamato i carabinieri che sono accorsi per un sopralluogo. Constatando come chi è entrato all'interno, l'ha fatto forzando una delle porte antincendio. I militari hanno raccolto tutti gli elementi utili a risalire agli autori del gesto. La vicenda dell'incendio che ha interessato il complesso Il Sagittario, una struttura a sé rispetto al centro commerciale La Fattoria, anche se nella stessa area e con la medesima vocazione, invece, è rimasta avvolta dai fumi dei dubbi. L'ipotesi di un gesto doloso è stata esclusa. Ma poco altro si sa, perché nonostante la rilevanza del fatto e l'interesse del pubblico a conoscere la trama di quanto era avvenuto sotto i loro occhi attoniti e terrorizzati, il sostituto procuratore Fabrizio Suriano, che coordinava le indagini, ha scelto coprire tutto con una cappa di silenzio che ha alimentato ogni tipo di voce, lasciando la città all'oscuro e facendo sì che che la verità rimanesse avvolta dai fumi dei sospetti.
Una storia il cui finale per ora appare amaro, perché non solo ha privato Rovigo di quello che era rimasto il suo unico cinema dopo la chiusura delle sale in centro, mai riaperte nonostante le tante promesse, ma ha anche fatto perdere ai tanti dipendenti, 20 al momento della chiusura, il loro lavoro.
F.Cam.
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