Il bel tempo riporta l'allarme polveri sottili

Lunedì 20 Febbraio 2017
(F.Cam.) C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico: si allenta la morsa dell'inverno e già sembra di sentire aria di primavera. I rodigini, però, devono stare attenti a respirare a pieni polmoni, perché le belle giornate, purtroppo, hanno fatto uscire dal breve letargo in cui era stato confinato dalle piogge dei giorni scorsi anche un nemico insidioso ed invisibile: il Pm10. Dal 12 febbraio, infatti, la centralina di Rovigo centro ha registrato quotidianamente livelli di particolato fine superiori al limite di 50 microgrammi per metro cubo, stabilito dalla legge come il livello da non superare per più di 35 giorni l'anno per evitare conseguenze dannose per la salute. E in meno di due mesi già siamo a quota 30: a gennaio il limite è stato superato 18 volte, a febbraio 12, di cui sette consecutivi nell'ultima settimana.
Ad Adria la situazione non è migliore, salvo per la pausa di San Valentino. Purtroppo a Rovigo il superamento della soglia dei 35 sforamenti annui è ormai una costante: da quando è iniziato questo tipo di misurazione, nel 2010, il capoluogo del Polesine è una delle undici città che ha sempre oltrepassato il limite che secondo la legge è dannoso per la salute. Un problema serio, forse sottovalutato. Non dall'allora Ulss 18, oggi Ulls 5 Polesana, che già anni fa ricordava con preoccupazione come «all'inquinamento atmosferico è attribuibile una quota rilevante di mortalità acuta e morbosità acuta e cronica e che la speranza di vita dei cittadini che vivono in aree con livelli di inquinamento elevato risulta diminuita».
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