I peccati originali del piano Maddalena

Lunedì 21 Maggio 2018
URBANISTICA
ROVIGO La riqualificazione dell'ex Maddalena sembra allontanarsi. Perché i due proprietari al 50% dell'immobile non sono in questo momento d'accordo sulla chiusura dell'operazione nell'ambito del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie che ha visto la presidenza del consiglio concedere un finanziamento di 13,5 milioni a Rovigo. Il valore totale del progetto, in realtà, è di 18 milioni. I 4,5 che mancano rispetto ai soldi stanziati da Roma sono quelli che secondo gli impegni iniziali, avrebbero dovuto mettere sul piatto le due ditte, Reale e Cefil, comproprietarie dell'ex sanatorio.
Se da parte sua Paolo Reale si è detto pronto alla rimodulazione protocollo d'intesa sottoscritto con il Comune nell'agosto del 2016, poi inviato a Roma, Cefil ha detto no. Il rappresentante della ditta, Pierluigi Filon, per bocca del suo avvocato Gianni Balzan, si è dichiarato indisponibile a ritoccare il contenuto del protocollo iniziale.
L'INTESA IN BALLO
Cosa dice questo protocollo? Il cuore dell'accordo è contenuto nell'articolo 3, quello su oggetto e finalità. L'impegno del privato è chiaro: «Il proprietario del complesso edilizio Ex-ospedale Maddalena intende conferire detto bene immobile al Comune di Rovigo, che, previo ottenimento dei fondi necessari, provvederà alle relative ristrutturazioni e riqualificazioni al fine di garantirsi la disponibilità di nuovi uffici pubblici e di strutture di interesse collettivo, urbano e territoriale, e per finalità pubbliche».
Anche se a rigor di bando si tratterebbe di confinaziamento, c'era comunque una contropartita, che nel bando stesso si indicava nella possibilità di corrispettivi di gestione. Ecco allora che «il Comune, a sua volta, a fronte della cessione potrà procedere alla concessione di immobili ed aree di proprietà comunale in prevalenza degradati che il soggetto privato, si impegna a riqualificare, ristrutturare e valorizzare con lo scopo di restituire detti beni ad un utilizzo funzionale secondo modalità, tempistiche e garanzie che verranno definite con atti successivi al presente e comunque senza oneri a carico del bilancio comunale. Il valore di massima preventivamente determinato dei beni denominati Ex-Ospedale Maddalena ed aree di pertinenza è definito in 4.500.000 euro Iva compresa e sarà soggetto a più esatta determinazione secondo stima da parte dell'Agenzia Entrate».
L'IPOTECA
Questo accordo andava bene a tutti, con la valutazione dell'Agenzia delle Entrate, dell'11 dicembre scorso, in cui si specificava che il valore di mercato dell'ex Maddalena era di 3.955.000 euro. Nelle oltre 40 pagine, però, non si fa menzione dell'ipoteca che grava sull'immobile. Un aspetto tirato fuori pubblicamente dal consigliere pentastellato Ivaldo Vernelli. All'indomani era stato il sindaco in persona a puntare il dito contro di lui. «Si stigmatizza l'atteggiamento del consigliere Vernelli in quanto, grazie alle sue prerogative, che hanno tutti i consiglieri comunali, avrebbe potuto accedere agli atti e verificare, in luogo di rilasciare dichiarazioni alla stampa che, di fatto, gettano discredito sulla pubblica amministrazione e sui suoi funzionari generando tensioni inutili che rischiano di compromettere il buon andamento dell'azione amministrativa».
LA PROPOSTA
Sta di fatto che la rimodulazione dell'accorda nasce proprio, come è stato messo nero su bianco dal Comune, in quanto, «fra le varie criticità si è palesata anche la difficoltà di eliminare l'ipoteca». I privati, infatti, avrebbero dovuto conferire l'ex Maddalena libero da vincoli o oneri, si spiegava nel protocollo d'intesa. Ecco, allora, che il Comune, si è proposto di comprare il Maddalena a 2,5 milioni, il valore determinato sottraendo la spesa per liberarlo dall'ipoteca. Ma Cefil si è messa di traverso e tutto ora è avvolto da dubbi e perplessità. Con una certezza: gli errori sono stati tanti e gravi e se dovesse essere perso il finanziamento statale, il danno sarà veramente enorme.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci