Guardie contro gli eco-vandali

Venerdì 21 Luglio 2017
Guardie contro gli eco-vandali
«Rovigo è in preda al degrado più totale a causa di gente che di notte abbandona rifiuti ovunque, anche pericolosi come amianto ed eternit, provocando un danno da 150mila euro l'anno». Ad affermarlo l'amministratore delegato di Ecoambiente Ivano Gibin.
«Partiremo con due squadre, composte ciascuna di due unità, di cosiddette guardie ecologiche, che saranno affiancate dal personale di polizia municipale. Prima o poi chi commette questi gravi danni ambientali, verrà preso. Una volta formate, le guardie ecologiche, una novità per Rovigo, potranno anche redigere verbali». Impressionante il dossier fotografico consegnato dal consiglio di amministrazione di Ecoambiente: le immagini mostrano le aree, i cassonetti e le strade sommerse di rifiuti di ogni tipo. «Il fenomeno si registra durante tutto l'anno, ma ha un picco particolare in estate - ha spiegato il presidente Alessandro Palli - La zona più presa di mira è quella vicino alle aree artigianali e industriali, specie in prossimità del centro commerciale La Fattoria. Questo perchè ci vivono meno persone ed è più facile di notte abbandonare quello che capita. Si tratta di gente che viene da altri comuni». Il direttore tecnico, Ivano Frazzarin, ha spiegato come il fatto di utilizzare cassonetti adatti ad umido, verde, plastica o altro, per metterci dentro latte di vernici, batterie, amianto ed eternit costringe Ecoambiente ad inviare ogni volta un camion speciale, con due incaricati. «Questa operazione costa alla volta 500 euro e se ripetuta per 300 giorni l'anno porta a spendere 150mila euro, senza contare le spese per lo smaltimento rifiuti. Si parla di 6 metri cubi di materiale pericoloso lasciato in strada». La consigliera Alice Casetta ha sottolineato come a Rovigo esista l'ecocentro gratuito, utilizzabile dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 19, mentre nei Comuni dove non sono presenti gli ecocentri, è possibile usufruire ogni due mesi dell'ecocamion. «C'è bisogno di passare dalla fase uno, ossia quella di emergenza attuale - conclude Gibin - alla seconda fase, ossia l'individuazione dei colpevoli».
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci