Export e agroalimentare campioni della ripresa

Sabato 21 Aprile 2018
ECONOMIA
ROVIGO Sarà un'assemblea dei soci particolare quella del prossimo 28 aprile al Censer per RovigoBanca e a preannunciarlo è da subito il presidente della Bcc Lorenzo Liviero. Il motivo principale d'interesse sarà quello di presentare un bilancio che di fatto sarà l'ultimo con una sorta di indipendenza totale per il gruppo bancario, dato che dall'1 gennaio prossimo, con la riforma voluta per gli istituti di credito cooperativo, tutti saranno obbligati a legarsi a uno dei due gruppi-guida su scala nazionale ed entrare a tutti gli effetti in società per azioni.
VERSO CASSA CENTRALE
RovigoBanca ha da tempo scelto la trentina Cassa Centrale, quarantesimo gruppo bancario europeo e al quale dovrebbero aver aderito circa un centinaio di altre banche, mentre leggermente superiore è il numero di quelle aderenti al Crea, l'altra spa romana.
«È un cambiamento indubbiamente epocale - conferma Liviero -, con le banche di credito cooperativo che diverranno socie della spa. Si tratta di un gruppo consolidato, che detterà la strategia complessiva secondo linee guida e obiettivi da raggiungere». Insomma, decisioni come aggregazioni, aperture di nuovi sportelli o anche le stesse fusioni saranno dettate non più a livello locale, bensì centrale, anche se i vertici di Palazzo Casalini non vivono il cambiamento come un grosso scossone, tranquillizzando soci e correntisti sul fatto che non ci si accorgerà della trasformazione, poiché i rapporti saranno gli stessi, ma di fatto sarà poi Cassa Centrale ad avere secondo legge poteri di direzione, controllo e coordinamento. Persino il concetto di concorrenza, che di recente era balzato agli onori delle cronache per via della mancata fusione con BancAdria, sarà notevolmente ridimensionato.
«La fusione che non c'è stata con BancAdria passa in secondo piano - continua il presidente di RovigoBanca -, perché ora faremo parte dello stesso gruppo. Paradossalmente qualche anno fa abbiamo aperto ad Adria uno sportello, una cosa che forse dal prossimo gennaio non sarebbe stata possibile. Mi attendo, infatti, che vengano decise a livello centrale chiare linee di demarcazione dei confini».
Il primo passo quindi potrebbe essere una ristrutturazione della rete delle filiali tra Adige e Po, con possibili chiusure e spostamenti e una generale riorganizzazione. in futuro ci si dovrà confrontare con nuovi metodi di servizio - ribadisce il direttore generale Ruggero Lucin -, dove non si parlerà più di prossimità geografica ma di servizio al cliente. Più che alla capillarità, bisognerà pensare ad intercettare le nuove esigenze ed i bisogni degli utenti. Rassicurazioni arrivano invece sul fronte delle iniziative di sostegno che la banca ha gestito autonomamente negli ultimi anni, dal credito alle borse di studio, passando per sponsorizzazioni ed eventi, con una sorta di vincolo di virtù: più la banca raggiungerà gli obiettivi prefissati e più avrà in pratica libertà d'azione.
SEGNALI DI RIPRESA
Intanto il mercato fa segnare una leggera ripresa, secondo i dati del bilancio 2017, anche se Rovigo continua a procedere a rilento rispetto alle altre province che già stanno tornando e in alcuni casi pure superando i livelli pre-crisi. «La ripresa si nota soprattutto nei settori collegati all'export - chiude Lucin - Non è ancora così diffusa, ma c'è ed è legata in particolare al primario e all'alimentare e soprattutto dove possiamo vantare eccellenze. Anche nell'immobiliare iniziamo a vedere un ritorno e una crescita delle transazioni e dei mutui, pur ancora in affanno rispetto ad altre zone». In dell'assemblea sarà presentato il volume che racchiude i 125 anni di storia della banca nata vicino a Lendinara e ci sarà anche un momento dedicato alla figura di Ugo Fiocchi, il dirigente scomparso un anno fa.
Andrea Gardina
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