Ex Celio, proposte per il riutilizzo: da aula-studio a incubatore di start-up

Sabato 17 Novembre 2018
IL DIBATTITO
ROVIGO Poca partecipazione, ma tante idee per il futuro dell'ex sede del liceo classico. Il Celio di via Badaloni è vuoto da tre mesi, così l'Amministrazione ha convocato l'altra sera in Gran Guardia un'assemblea pubblica per sentire e discutere le idee di cittadini e associazioni per dare un nuovo scopo allo storico edificio. Il liceo classico di Rovigo ha utilizzato sin dal 1860 lo stabile, successivamente ribattezzato Celio in onore dell'umanista rodigino Ludovico Ricchieri. Ricostruito negli anni '50 dopo essere stato danneggiato dai bombardamenti nella Seconda guerra mondiale, il Celio è stato ininterrottamente utilizzato come sede scolastica fino llo scorso luglio. L'iter per il trasferimento, durato due anni per le resistenze di un ristretto numero di affezionati insegnanti convinti che il liceo classico debba necessariamente stare in centro storico, si è ormai concluso e l'obiettivo dell'Amministrazione Bergamin è di evitare che diventi l'ennesimo palazzo vuoto.
LE PROPOSTE
Una trentina di persone hanno deciso di dare una mano all'Amministrazione avanzando proposte per il riutilizzo del Celio. «Ripartiamo da dove eravamo rimasti, da quel trasferimento che ha deciso qualcun altro, non questa Amministrazione: siamo qui per ascoltare le vostre opinioni rispetto a quello che si può fare in futuro», ha detto il sindaco. L'assessore al Patrimonio Antonio Saccaridn spiega che le condizioni di salute del Celio non sono gravi. Nonostante gli anni, infatti, gli interventi che si rendono necessari sono l'installazione di nuovi infissi, la tinteggiatura e qualche altra piccola operazione. All'esterno, invece, la situazione è più problematica. Una impalcatura, installata almeno una decina di anni fa dalla Provincia in qualità di gestore del plesso scolastico funge ancora da riparo per i pedoni che vi transitano contro il rischio di caduta delle piastrelle della palladiana sulla facciata. Andranno fatte valutazioni tecniche per capire se e come potrà essere rimosso ponteggio.
STUDENTI PRESENTI
Tra il pubblico studenti, rappresentanti di associazioni e, soprattutto, insegnanti pronti a continuare la propria battaglia, anche se ormai fuori tempo. Sin dalle prime battute, infatti, si capisce che alcuni sono in sala solo per gridare vendetta e lanciare accuse per il trasferimento. A guidare la polemica è la professoressa Anna Avezzù, in qualità anche di responsabile del comitato Celio in Centro, che ha chiesto al Comune di vincolare l'edificio a soli scopi culturali e civici, oltre a mantenerlo in buone condizioni anche se chiuso al pubblico. Altre insegnanti chiedono che la sala polifunzionale, inaugurata nel 2007, sia nuovamente fruibile per il coro ed il teatro del liceo e, addirittura, che sia realizzata una sala simile anche nel nuovo istituto in via De Gasperi, perché «abbiamo perduto l'aula magna che si è preso il Comune», osserva Bertilla Lazzari. Solo la tenacia della conduttrice, l'assessore alla Cultura Alessandra Sguotti, ha permesso che l'incontro pubblico non fosse monopolizzato da queste argomentazioni. Il pubblico, seppur timidamente, ha lanciato alcune proposte che l'Amministrazione ha promesso che valuterà. Tutti suggerimenti incentrati sui giovani, proponendo l'utilizzo per corsi di formazione, oppure come centro giovanile, aula studio in vista del trasferimento dell'università a Palazzo Angeli o come spazio multiuso per l'imprenditoria giovanile.
A.Luc.
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