Donatoni, il sacrificio per la libertà di tutti

Mercoledì 18 Ottobre 2017
Donatoni, il sacrificio per la libertà di tutti
COMMEMORAZIONE
ROVIGO Un gesto di coraggio pagato con la vita. Sono passati 20 anni dalla morte di Samuele Donatoni, nato a Canaro e morto ad appena 32 anni, il 17 ottobre 1997, lungo la statale Tiburtina, all'altezza del bivio di Riofreddo, ai confini tra il Lazio e l'Abruzzo, durante un'azione per tentare la liberazione dell'imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini. Una morte celebrata anche in una serie tv, con Claudio Santamaria a impersonare l'ispettore polesano alla cui memoria nel 1998 è stata conferita la Medaglia d'oro al valor civile. E se la verità processuale sulla sua morte resta ancora avvolta da troppe domande, anche ieri è stato reso omaggio al suo sacrificio, che proprio nel ventennale della sua scomparsa, è stato il primo nella nuova sede della questura, in viale Tre martiri, dove la lapide in sua memoria è stata posta proprio al lato della grande scalinata d'ingresso. È lì che il prefetto Enrico Caterino, il questore Salvatore Fabio Cilona, il vicepresidente della provincia Vinicio Piasentini e il sindaco di Canaro Nicola Garbellini, hanno deposto una corona d'alloro davanti ai vertici della polizia polesana e di tutte le forze armate, oltre ai parenti di Donatoni. A seguire, la messa commemorativa celebrata dal cappellano della polizia don Gianni Vettorello. Il ricordo dell'ispettore si è articolato anche in un'iniziativa con i bambini della scuola elementare che porta il suo nome, alla quale ha partecipato anche il sindaco di Rovigo.

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