Di Tella: «Mose, un progetto sbagliato»

Mercoledì 22 Febbraio 2017
(G.Fra.) «Il Mose è un progetto sbagliato». L'ingegnere Vincenzo Di Tella non ha usato giri di parole, all'hotel Stella d'Italia nel meeting del Lions Club Contarina Delta Po guidato da Eugenia Pretto. «Sono passati 30 anni da quando ha cominciato a concretizzarsi l'idea nata dopo il 1966, del Mose, il Modello sperimentale elettromeccanico per preservare Venezia dall'acqua alta. Sono stati coinvolti Governi, amministrazioni locali ed enti; affidati studi e progetti ed è stata costituito per la realizzazione il Consorzio Venezia Nuova. Sono state spesi tempi biblici per dibattere, valutare e bloccare, ma il Mose non è ancora in funzione, mentre i costi sono aumentati in modo abnorme». Dagli iniziali 1,6 miliardi di euro siamo arrivati all'iperbolica cifra di 5 miliardi e mezzo, cui andranno ad aggiungersi 80 milioni per la manutenzione annua. «Una progettazione non in linea da quanto richiesto dalla legge che chiedeva gradualità, sperimentalità e reversibilità. Tutto si è arroccato in un unico progetto come unica è la ditta costruttrice. Non abbiamo nemmeno potuto presentare al Ministero la nostra proposta, che era stata fatta propria dal Comune e dal sindaco Cacciari. È stato evitato ogni pubblico confronto ed abbiamo rischiato querele. Con il libro Mose salverà Venezia? abbiamo informato tutti».

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